domenica 31 maggio 2009

sabato 30 maggio 2009

Parlare Dire Nominare

Ho capito cosa mi piace delle lingue che non conosco e che vorrei imparare... è la possibilità di farsi un'idea nuova, rinominare le cose, ripensarle daccapo come fosse la prima volta.
Mi è venuto in mente ieri sera, mentre mangiavo un dolce orribile in un posto asiatico. C'era un mio amico argentino che mi ha chiesto coma si diceva in italiano "stillborn", perché poi me lo abbia chiesto in inglese invece che in argentino, non lo so.
Comunque ero abbastanza sicura che non si potesse dire stillborn della frutta acerba, stamattina non lo sono più così tanto sicura.

©Nick Drake - Things Behind the Sun

venerdì 29 maggio 2009

Turisti e Denti del Giudizio

Certe volte faccio questo gioco, una volta mi sembrava originale ma ora non tanto... secondo me lo fanno in tanti.
Comunque è così, esco di casa e vado in giro per la città come se fossi una turista e guardo tutte le cose e prendo un caffè in un posto carino e faccio caso al colore del cielo, ai negozi, alla gente che cammina per strada, agli odori.
L'ho fatto anche ieri a Bologna che c'era una cielo bellissimo e l'aria fresca e un po' di vento ed era una giornata di primavera perfetta!
Poi Bologna la conosco relativamente poco ancora e quindi il gioco mi riesce particolarmente bene.
Ieri mi è anche spuntato il dente del giudizio, una parte del dente del giudizio per essere onesti.
E' strano, sia il mio dentista a Roma sia il mio dentista qui a Bologna dicevano che non mi sarebbe nato, era troppo in fondo.
Avevano quasi ragione, fa un male tremendo infatti.
La situazione ora è questa: un dente del giudizio già nato, uno quasi del tutto, due assenti.
I denti del giudizio sono un carattere regressivo, ho letto.
Non ci servono più i denti del giudizio sembra.
Che a me ne voglia per forza nascere uno a trentatrè anni compiuto mi sembra bizzarro, quantomeno.

giovedì 28 maggio 2009

Fish&Chips, domani!

Ho aperto la finestra e mi è sembrato di essere a Canterbury.
E' stato per via del colore del cielo, della luce, del vento freddino, dell'odore, della casa a mattoncini rossi che si vede dall'altra parte della strada.
In quel periodo là in cui ero a Canterbury la luce e l'odore erano la cosa che mi colpiva di più.
Anche i ragni ora che ci penso, c'erano così tanti ragni che io dopo nella mia vita tanti ragni così non li ho più visti.
Vivevo in periferia, in un quartiere che stava vicino a una delle strade maestre (non so se si dice così) della città. C'erano case quasi tutte uguali e con dei giardini, anche questi quasi tutti uguali. Certe volte mangiavo chips in un fish & chips vicino casa... il pece non lo mangiavo già allora... sopra ci mettevano l'aceto e il sale e non mi ricordo cos'altro.
Avevano, in questo fish & chips, un vaso enorme di uova sode messe sotto aceto e qualche volta ho provato a mangiare anche quelle.
Quella volta lì, nella mia vita, a Canterbury mi sembrava che avevo tutto il tempo che volevo, che il tempo non fosse mai un problema...
Come il giorno prima che inizino le vacanze a scuola, il tempo in quel giorno lì non esiste, è come se fosse già domani.
A Canterbury, per me, era sempre domani.

mercoledì 27 maggio 2009

Casi

Ieri ho portato il mio computer portatile in cucina che la connessione wireless non funzionava molto bene.
Quando ero lì, a un certo punto, la batteria del portatile è andata giù e allora sono andata a prendere il cavo ma avevo caldo e pensavo ad altre cose e così ho preso quello del computer vecchio e me ne sono accorta solo molte ore dopo, quando sono tornata a mettere il computer nel mio studio.
Tutto funzionava.
Questa cosa mi ha fatto riflettere, non so ancora bene in che modo... comunque se uno si sbaglia scopre qualcosa... e a me mi è sembrato che tutti i discorsi su Newton e le mele fossero veri.
L'evoluzione è importante, ma anche la de-evoluzione certe volte lo è.

©Devo - Satisfaction

martedì 26 maggio 2009

Testa Piatta

Mia madre è una disputa!
Una disputa scema e che non capisce niente!
Non mi ci doveva mandare in punizione che oggi è il mio compleanno e uno deve essere felice al suo compleanno. È bruttissimo che ti mandano nella tua stanza quando fai la festa di compleanno e pure se la festa era finita io non ci dovevo venire in punizione! Nonno mi sta antipatico e non me lo ricordo neanche tanto bene e non m'importa del suo cavolo di trenino di legno, porca pupetta!
Non lo voglio chiamare nonno che poi mi sta sempre a dire delle cose che io non le capisco bene, e mi sento che mi vieni l'imbarazzamento sulla faccia.
Porca pupetta!
Voglio vedere se quando sono cresciuto che ho nove o dieci anni mi ci mandano ancora in punizione!
Che adesso devo stare qui non si sa quanto e aspettare, e dopo magari gli devo pure telefonare a mio nonno, che tanto non lo vedo mai e abita in un' isola in mezzo al mare.
Mi hanno pure messo questa foto nella stanza che io non la volevo e mi stanno sempre a dire guarda il nonno come ti somiglia, guarda come siete uguali... E a me non mi sembra proprio, che in quella foto io avrò tre o quattro anni e lui è vecchio come una capra e brutto e non siamo uguali neanche per niente!
Io invece ora sono grande e sono bellissimo con il vestito da Invisible Super Guy! Non lo so come si fa a dire che siamo uguali, che mio nonno ha pure la testa piatta.
Porca pupetta!
Adesso basta!
Ecco che Invisible Super Guy si nasconde astutamente sotto il letto...
Intanto Testa Piatta non sospetta nulla e continua a occuparsi dei suoi affari criminosi.
Si sentono delle strane voci, forse ci sono i degli uomini di guardia al piano di sotto, ma Invisible Super Guy non si lascia intimorire...
Quel vile la pagherà!
Improvvisamente...
Cristo Santo, che succede?!
Testa Piatta cerca di scappare!
Invisible Super Guy rotola fuori dal nascondiglio e con un gesto sicuro estrae la sua Pistola a Raggi Y...
Non c'è più via di scampo per Testa Piatta!
E' il momento di recitare le tue preghire, nonnetto!
Bang! Bang! Bang!
Tre volte centro!
Passerà molto tempo prima che sentiremo ancora parlare di Testa Piatta!
Il suo perfido piano di conquistare il mondo con i trenini di legno è miseramente fallito!
Buaha ah ah!
Un altro lavoro ben fatto per Invisible Super Guy!

lunedì 25 maggio 2009

Sara Pavan

Sara è una mia amica anche se ultimamente non ci vediamo spesso e questo comunque non c'entra nulla.
Io e Sara una volta abbiamo anche realizzato una storia insieme, ci siamo molto divertite ma la storia non è venuta molto bene e così poi non è finita fra le pubblicazioni di Self Comics.
Anche questo comunque non c'entra nulla.
Succedono cose brutte in questo paese.
Ne succedono un sacco di cose brutte.
Non solo in questo paese e non solo legate ai fumetti.
Il Giornale qualche giorno fa ha pubblicato una notizia completamente errata da cui è montato un caso assurdo sull'utilizzo di materiale pornografico, fumetti nel particolare, all'interno di un incontro organizzato dalla Biblioteca di Genova e rivolto a dei bambini.
La storia sotto accusa e sbattuta in prima pagina era di Sara Pavan.
Ora la storia di Sara non ha nulla di pornografico.
La storia di Sara era rivolta a un pubblico adolescente.
La storia di Sara non è stata mai utilizzate per un incontro con dei bambini.
Potete leggere l'articolo qui.
La replica di Sara a il Giornale è invece questa:
Buongiorno, sono Sara Pavan, l'autrice del fumetto sul quale il quotidiano Il Giornale ha costruito la falsa notizia della diffusione di materiale pornografico a bambini all'interno di un incontro organizzato dalla Biblioteca di Genova. Ho parlato con gli organizzatori che mi hanno assicurato che l'incontro era rivolto a genitori ed educatori e che non è stato distribuito materiale inadatto a dei bambini!
Il fumetto in questione e tutto il materiale grafico da me realizzato per il sito beyourself è stato pensato per un pubblico di adolescenti al quale il sito si rivolge, con la finalità di parlare di
sessualità e affettività in modo preciso ma con il linguaggio, a volte un po' spinto dei giovanissimi, per riuscire davvero a farsi ascoltare e risvegliare così dal torpore, dalla massificazione, dall’insoddisfazione questi giovanissimi che tramite la televisione, internet e quant'altro consumano abitualmente pornografia che a tutto serve fuorché formare le persone ad una sessualità sana e consapevole, men che meno al rispetto della donna e alla comprensione che la donna è persona e non oggetto.
La storia presa di mira cerca di ridicolizzare certi modi di dire e di fare, non mostra nessuna scena di sesso, ed è disegnata in modo simbolico e non realistico per non avere nessuna possibilità di lettura erotica. Credo che nessuno di quelli che ne hanno parlato si sia preso effettivamente la briga di leggere e considerare il materiale che ho realizzato. Che è tutto, fuorché pornografico. Ho realizzato questo materiale ormai quattro anni fa. Sicuramente è acerbo dal punto di vista artistico, ma paragonarlo in senso negativo ai lavori dichiaratamente erotico-pornografici di grandissimi disegnatori come Magnus o Manara, decisamente espliciti e per la mia sensibilità di donna anche volgari, mi sembra quasi che la colpa di questo fumetto sia di non essere sufficientemente porno. L'arte contemporanea ci dovrebbe aver affrancati da più di un secolo dal dovere di realizzare con grande maestria tecnica e con realismo fotografico le nostre opere. Quindi ai miei occhi il voler prendere come esempi positivi dei fumetti erotici e pornografici nel vero senso della parola, solo in virtù del talento grafico di chi li ha realizzati e come esempio negativo il mio, disegnato in modo naif, ma contenutisticamente molto più pesante e importante, proprio perchè fa pensare, mi sembra a dir poco assurdo.
Fortunatamente non mi sono trovata in mezzo a un crimine violento mio malgrado, ma l'angoscia che mi assale nell'uscire una mattina di casa per andare al lavoro e vedere la mia opera così deformata, storpiata, strumentalizzata e tagliuzzata, per farne l'esatto opposto di quel che è, in prima pagina di una testata nazionale, e vedere come il falso e il mai accaduto possano diventare la verità solo in virtù del mezzo che li diffonde, vedere accadere questa cosa non a qualcuno di sconosciuto, ma a me, al mio privato, alla mia vita, mi riempie di sfiducia nel mio Paese e mi riempie di indignazione verso quegli individui che contro ogni deontologia professionale, fanno del giornalismo superficiale e sensazionalistico, senza documentarsi, né verificare le fonti.
Se io mai avessi fatto un errore di questo tipo non avrei più nessuna credibilità professionale.
Invece, grazie all’amplificazione di ogni azione mediatica in periodo pre-elettorale, chi ha una missione importantissima per la democrazia, cioè diffondere la verità delle notizie, sembra automaticamente autorizzato a inventare un babau per tirare l'acqua al suo mulino: per colpire un sindaco, una manifestazione, umiliando il lavoro altrui, il mio, fatto con onestà e coraggio senza la minima remora.
Io non sono nessuno, non sono famosa, non sono un genio, ma sono un'onesta cittadina.
Per questo credo di meritare pubbliche scuse, sulla stessa prima pagina, dove il mio lavoro è stato screditato, dagli stessi signori che così spavaldamente non hanno riferito il vero.

A Sara Pavan va ovviamente tutta la mia solidarietà.

Summer Time


©Summer Time
Voglio tornarci ancora in quel posto.
Nell'osteria con il pergolato e il vino bianco ghiacciato, le piante verdi e un merlo che inseguiva il figlio per imboccarlo.
Voglio tornarci una volta ancora nella vita a Rovereto, d'estate, con più di 35 gradi e trovare alla fine della strada, sulla destra, prima di andare a sinistra verso il Mart e dopo la fontata, un'osteria con i salici e gli oleandri e le sedie di paglia e bere vino ghiacciato e parlare storditi dal caldo di non so più cosa.

domenica 24 maggio 2009

Egitto

Il Signor Giuseppe dice che se sei bionda e un po' in carne in Egitto vanno giù di testa per te e all'areoporto ti dicono che ci sono problemi con il passaporto e che è meglio che te lo riportino loro a casa o in albergo la sera.
Io per fortuna sono mora e magrolina.
Comunque io non l'ho mai conosciuta una signora bionda formosa che era andata in Egitto e dopo gli è successa questa cosa qui del passaporto e della polizia che andava giù di testa e che dopo voleva venire a casa o in albergo a ridare il passaporto.

sabato 23 maggio 2009

Lupi, dentisti e zucchini

Oggi una bambina mi ha detto che da grande vuole fare il dentista.
Io non l'avevo mai conosciuta una bambina che voleva fare il dentista... ora che ci penso non ho mai conosciuto nessuno che volesse diventare dentista.
Mi sono molto sorpresa.
Un altro bambino, poi, mi ha detto che gli piacerebbe leggere una storia con un lupo cattivo, ma che poi è anche buono. Allora una bambina ha detto che il lupo si deve mangiare la pecora ma poi ci ripensa e ogni giorno dice -La mangio domani.
Poi il bambino ha detto che il lupo alla fine diventa amico della pecora e si mettono d'accordo, lui non la mangia più ma lei si lascia leccare tutti i giorni così lui l'assaggia e è contento lo stesso.
...
Stasera per cena sformato di zucchini (ricetta Artusi).

venerdì 22 maggio 2009

Libreria Irnerio

SABATO 23 MAGGIO ALLE 11,30
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
LUANA VERGARI & FILIPPO GIACOMELLI
presentano il libro
UNA FAMIGLIA PERFETTA
(Lavieri edizioni)
presentazione-laboratorio per bambini della scuola d'infanzia
info: 051251050 libreria.irnerio@libero.it

Sud

Una casa a sud.
L'oceano non troppo distante.
Dei dischi.
Il caffè appena fatto.
Un sacco di luce.
Il sole e il vento che arrivano dalle finestre.
Alberi.

mercoledì 20 maggio 2009

Macchie

Ho una macchia bianca sull'avanbraccio sinistro, nella parte interna.
In realtà non è una macchia bianca, è una piccola parte di pelle a forma di stella senza pigmenti.
Quando ero piccola avevo la carnaggione più scura e si vedeva molto di più.
Poi credo che sia stata la dieta vegetariana a farmi cambiare colore.
La macchia a forma di stella si vede ancora, ma è più chiara.
Prima era vicino al polso, poi sono cresciuta e si è posizionata esattamente a tre quarti dell'avanbraccio partendo dal gomito. Si è spostata di circa cinque centimentri.
Perciò, oltre a essere cresciuta in altezza, i miei tessuti si sono in qualche modo allungati.
Quando ho scoperto questa cosa mi sembrava assurda e anche adesso, se ci penso, mi sembra assurdo.
Ovviamente non ho alcuna conoscenza medica o scentifica in merito.
Ho solo una macchia bianca a forma di stella sull'avanbraccio sinistro, a tre quarti partendo dal gomito e quasi esattamente al centro se si considera invece la larghezza del braccio.
La mia macchia bianca è la cosa del mio corpo a cui sono più affezionata.
Da piccola la guardavo sempre, passavo un sacco di tempo a guardarla.
Una volta l'ho anche sognata.

lunedì 18 maggio 2009

Gran Torino


©Clint Eastwood & Jamie Cullum - Gran Torino
E' da venerdì che ci penso... Gran Torino mi ha molto commosso, di più non so proprio dire...

domenica 17 maggio 2009

Torino e i ristoranti cinesi

A Torino siamo stati due giorni.
Il primo pioveva ed è stato bello comprare libri vecchi nei mercatini e andare a cena in un posto completamente vuoto e andare al cinema a vedere finalmente Gran Torino, che poi ci faceva pure ridere questa cosa che alla fine il film lo avevamo visto a Torino.
Il giorno dopo c'era la fiera del libro con tutto quello che c'è dentro una fiera. Tanta gente, sopprattutto tanta gente.
La sera abbiamo mangiato in un ristorante cinese che ci avevano consigliato ma dopo ci siamo accorti che c'eravamo sbagliati, ci avevano consigliato quello al numero 62 e noi avevamo mangiato al 49/e.
In ogni modo al ristorante cinese c'erano due signori molto anziani, moglie e marito. Erano i nostri vicini di tavola. La moglie prima di ordinare ha chiesto a tutti cosa mangiavano e se era buono. Ha fatto il giro di quasi tutti i tavoli per guardare e chiedere. Poi alla fine hanno preso due menù già pronti.
Era la prima volta che andavano a un cinese a cena. Ma anche a pranzo, mi hanno raccontato.
Se ne sono tornati a casa pieni di soddisfazione.
La signora era proprio entusiasta degli spaghetti di soia con verdure... dice che li prenderà anche la prossima volta.
Hanno mangiato anche quel gelato con il rivestimento intorno, anche di quello si sono complimentati con il cuoco.

venerdì 15 maggio 2009

Sherwood

19 giugno/18 luglio
Parcheggio Nord
Stadio Euganeo
V.le Nereo Rocco - Padova
Uscita autostrada Padova Ovest
Con po’ in anticipo rispetto agli anni scorsi è uscito il calendario dei concerti del main stage di questa edizione dello Sherwood Festival 2009, andate a dare un'occhiata se siete curiosi.
Il disegno è un piccolissima anticipazione della storia breve che sto realizzando insieme con Teodora Gales per il consueto appuntamento Sherwood Comix, presto altre notizie.

giovedì 14 maggio 2009

Tasse

Le voglio pagare le tasse, mi sembra giusto e civile.
Stamattina mi hanno detto che devo quasi tremila euro allo stato, mi sembra tantissimo in proporzione a quello che ho guadagnato.
Dopo mi hanno detto anche che mi avevano consigliato male, che se sceglievo un altro regime fiscale, per esempio, di tasse ne pagavo la metà.
Ecco, io questa cosa non me la spiego.
A essere sinceri, questa cosa qua, che se scegli la cosa giusta, tipo puntare sul cavallo vincente o vincere alla lotteria, te dopo quando paghi le tasse ne paghi meno, a me mi fa uscire di testa.
Mi vien voglia di d'incazzarmi ma oggi ho l'allergia e la pressione bassa, m'incazzo domani.

mercoledì 13 maggio 2009

Dylan e mia mamma


©Bob Dylan - It' s all over now
Io quando ero piccola, ma proprio piccola, pensavo che Bob Dylan era morto come i Beatles.
Io non lo avevo capito che i Beatles erano un gruppo.
Comunque mi sembravano tutti e due troppo famosi, dovevano di sicuro essere vecchissimi.
Per me uno vecchio aveva più di trent'anni, praticamente era più vecchio di mia madre o di me adesso.
A scelta.

martedì 12 maggio 2009

Colori

Mamma mi fa diventare su tutte le furie! Ecco, certe volte lei si comporta proprio come una scemissima brutta e io non la sopporto che a me mi verrebbe di dargli un pugno. Adesso stanno sempre a dirmi delle cose di mia mamma e nessuno lo capisce che è colpa sua.
I colori devono stare in ordine, non può essere che uno li mette nel casaccio e poi diventa tutto un casino e nella scatola è tutto sbagliato! I colori sono miei e me li sistemo come mi pare e se lei li deve proprio mettere nella scatola i colori, li deve mettere giusti. Se i colori non sono giusti è brutto, è come se non puoi andare a giocare fuori o se Invisible Super Guy è stato catturato da Killing Joe. Una cosa dell'orribile come l'uovo sodo che è tutto liscido e a me mi fa venire il vomito nella pancia.
I colori devono andare vicini quelli che sono amici. Il primo è il giallo che è il mio colore preferitissimo che sta con l'arancione e il rosso perché si somigliano. Poi i due verdi, quello chiaro e quello scuro e dopo celeste e blu. Poi viola che è un colore antipatico che nessuno lo vuole mai usare e che sta da solo, e dopo il marrone che anche lui è meglio che sta da solo che quando lo usi certe volte ti si rovinano tutti i disegni. E la maestra ha questa fissazione che lo devo usare il marrone per la terra e ci deve stare in tutti i disegni che dice che la terra è marrone, ma a me non mi pare tanto. Io ci faccio il prato che è verde oppure il pavimento che può essere del colore che ti pare, pure verde come l'erba oppure arancione o azzurro. Marrone fosse per me lo butterei come colore e una volta lo avevo pure buttato ma papà non ha volute e mi ha detto che lo dovevo tenere anche se non mi piaceva che poi poteva succedere che mi piaceva, ma io non credo. Dopo ci vanno il grigio e il nero, il grigio è un come il nero ma più giovane, deve ancora crescere e dopo diventa scuro come il nero. Il grigio è come se fosse il figlio del nero ma meno forte che gli devono venire ancora i super poteri. Alla fine ci va il rosa che mi fa schifissimo che è il colore delle femmine e a me è sicuro che non mi piace mai e che non mi piacerà in tutta la vita.

lunedì 11 maggio 2009

Attache

Io questa cosa qua da piccola la chiamavo Attache. Non lo so perché, mia mamma la chiamava così e anche io. Secondo me era una marca scritta su delle scatole verde scuro. Era una specie di metonima, credo. Ho scoperto due giorni fa che nessuna delle persone che era con me a cena sapeva di cosa parlassi quando ho detto: Avete visto l'attache che stava con i fogli?
Ecco, ognuno alla fine impara a parlare la sua lingua.
Comunque la parola esiste in francese e in inglese con accento e significato leggermente diverso da una lingua all'altra e in senso traslato indica anche quella quella cosa lì sopra.
Ho controllato su diversi dizionari.
Poi mi è venuto da pensare alla schiumaiola che qualcuno chiama ramina, ma la ramina è un'altra cosa...
Questo comunque è anche un altro discorso.

giovedì 7 maggio 2009

Medicina

Sabato 9 maggio 2009 alle ore 17.00
Presso la Chiesa del Carmine
Via Libertà a Medicina (BO)
Inaugurazione della mostra
“Narrare con le immagini”, La nuova frontiera italiana del “romanzo a fumetti”
con gli autori di Black Velvet Editrice:
Alessandro Baronciani, Claudio Calia, Alberto Corradi, Otto Gabos, Luca Genovese, Ottavio Gibertini, Paolo Parisi, Massimo Semerano, Luana Vergari
Tavole originali, proiezioni e performance di disegno dal vivo

La mostra resterà aperta dal 9 maggio al 7 giugno
Orari: giovedì e sabato ore 10.00-12.00 Domenica ore 10.00-12.30, 15.00-18.30

mercoledì 6 maggio 2009

BUON COMPLEANNO

E' successo che anche lo scorso anno era il mio compleanno.
Era il mio primo compleanno a Bologna e così prima di andare a bere birra di castagne in un posto per fighetti mi sono fatta accompagnare a vedere una presentazione di un libro di uno scrittore che mi piaceva molto.
Non avevo mai visto le presentazioni di questo scrittore.
Poi dopo, quando la presentazione è finita, io mi sono fatta dedicare il libro che mi piaceva che ci fosse la data che era il mio primo compleanno a Bologna.
Poi però lo scrittore si è sbagliato e a scritto un'altra data, si è sbagliato di un giorno.
A me quello scrittore là, che ancora non lo conoscevo, mi faceva un po' timore e allora non mi è sembrato il caso di chiedere che mi pareva comunque brutto.
Questo, oggi, è il mio secondo compleanno a Bologna.
Speriamo che esca il sole.

martedì 5 maggio 2009

Pampaveri

Missy ha un pampavero tatuato sulla spalla.
Io una volta ho visto un sacco di pampaveri.
Nonno non lo conoscevo bene perché ero ancora piccolo e perché era la prima volta che andavamo in questo posto che è San Vito.
Siamo andati con nonno e nonna e la macchina marrone senza gli sportelli di dietro a raccogliere le fave in un orto che nonno aveva un campo con il suo amico Scheggia che però era un nome così come Missy e Vik , non un nome vero e io non lo so quale è il nome vero di Scheggia che è zoppo.
Abbiamo preso tantissime fave e io le mangiavo ogni tanto invece di metterle nelle buste di plastica bianche. Le mangiavo anche con la pellicina che se la togli è meglio ma comunque sono buone anche con la pellicina le fave.
Al ritorno siamo passati vicino a un campo di pampaveri che era grandissimo, più enorme del parcheggio dell'Ikea e a me quel giorno lì delle fave, che ero ancora piccolo e avevo quattro anni, mi ha fatto molto sorpreso il campo di pampaveri che saranno stati più di cinquemila.
Mio nonno si è messo a cantare una canzone con le papere femmine che sono più piccole dei pampaveri e vivono nei campi e poi non crescono mai.
Una cosa così.
Aveva la camicia bianca a mezze maniche e i calzoni neri e l'orologio con la catenina. Nonno si è tolto il berretto perché aveva caldo e aveva tutti i capelli bianchi attaccati alla testa. Faceva odore di fave e di caldo.
Sul sedile dietro che era nero e aveva le cuciture, io mi sono sdraiato che ero corto e c'entravo tutto anche se c'erano le buste con le fave.
La canzone dei pampaveri mi faceva ridere e pure nonna che è tedesca si è messa a cantare ma diceva male certe parole.
Poi dopo a cena che c'era anche mamma e papà e zia Carmela che è più vecchia di tutti, e abbiamo mangiato il pollo e i pomodori con il basilico e la cipolla che a me mi fa schifissimo e non ho mangiato nemmeno i pomodori ma solo il pane con il sughetto, io ho detto a nonno se mi ricantava la canzone dei pampaveri e lui non me l'ha voluta cantare.
Io mi sono intristato.
Papà mi ha detto che nonno non gli piace cantare, ma non è vero perché aveva cantato la canzone dei pampaveri quando eravamo andati a raccogliere le fave.

Copio

Dopo io non ho più potuto smettere d'ascoltarla.
Era su storyville dove continuate a trovarla insieme ad altre cose molto interessanti, ora la metto anche nel mio blog però, perché non resistito.

©Leningrad Cowboys & Red Army Ensemble - Happy Together

lunedì 4 maggio 2009

VIRUS

C'era un virus e dopo non c'era più.
Andandosene si è portato via anche tutta la mia musica.
Due cartelle.
In una tutta la musica che mi piace ascoltare e che ho raccolto nel tempo.
Nell'altra tutta la musica che era arrivata negli ultimi tre anni nella mia casella di posta. Più o meno sette ore di musica. Mi ricordavo il giorno, il motivo e varie ed eventuali di ogni brano.
E' stata una perdita grande la seconda.
Come un lutto.
Non mi sono ancora ripresa.

domenica 3 maggio 2009

In Emilia Romagna si va sui colli.


©David Bowie - Song for Bob Dylan
Oggi siamo stati in collina, vicino a Cesena. Qui ho scoperto che tutti, emeiliani e romagnoli, vanno sui colli.
I romani vanno ai castelli invece, anche se i castelli non ci sono o non ci sono più in quasi nessuno di quei posti indicati come castelli.
Ai castelli il vino detto romanella non è tanto buono e a me non piace quasi per niente.
Però si può mangiare nelle fraschette, dopo essere entrato e aver ordinato a peso un po' di tutto: pane, olive, pomodori sott'olio, mozzarella di bufala, formaggio pecorino con diverse stagionature... altro ed eventuale, ti siedi fuori e ti portano tutto insieme col vino.
I posti per i turisti li riconosci perchè invece d'avere solo prodotti da salumeria cucinano anche i primi e ti danno più posate.
Io certe volte sono andata a mangiare un primo.
Io sono snob dentro, mia mamma ha ragione... non serviva portermi alle riunioni sindacali, ce l'avevo nel dna la snobitudine.
Certe volte mi piace che sto lì, ai castelli romani, e mi mangio un piatto di pasta con tutto apparecchiato e quel po' di senso estetico in più.
Sì sono snob.
Ora vado a dormire.

venerdì 1 maggio 2009

PRIMO MAGGIO

Mi è venuto come il sospetto che le fave con il pecorino usino solo a Roma.
Peccato perché qui in Via Mascarella secondo me ci stavano bene, uno scende, si fa una passeggiata, mangia con gli altri della strada, scambia una chiacchiera.
Sta insieme.
Mio nonno materno era carpentiere e costruiva i tetti, era astemio e comunista.
Io non l'ho mai conosciuto.
Mio nonno paterno è stato un carabiniere, un democristiano tutto d'un pezzo.
Lo è ancora.
Le fave il primo maggio si mangiavano in tutte e due le case quando io ero piccola.
Per molti anni abbiamo mangiato quelle dell'orto del nonno paterno.
Si stava in giardino e si mangiavano le fave.
Io non volevo pranzare o cenare, volevo mangiare solo le fave.
Senza pecorino.
A sette anni il pecorino non mi piaceva.

SUN SUN SUN



©Viloent Femmes-Blister in the Sun
Perché poi, a un certo punto dovrà pur smettere di piovere.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...