sabato 27 marzo 2010

Città

Tornando a Roma ieri sera ho ripensato che questa cosa piccola qui, che avevo scritto per Cristina Portolano e il suo bel fumetto.
La geografia mi viene da pensare ultimamente è un fatto di sentimenti.
La città, il quartiere, la via, la casa dove abiti, la stanza in cui dormi.
Sono luoghi che stanno fuori e dentro di te allo stesso tempo, sono come i colori, gli odori, i rumori, le persone e i silenzi. Qualcosa che esiste ma anche che t'immagini e ti porti dietro ovunque.
Con un posto ci vai d'accordo quando stai via e diventi più forte e libero e puoi dire, Oggi no, non mi va, oggi non torno... forse la settimana prossima o il mese prossimo, ma oggi no.
Da piccola pensavo sempre che volevo vivere in una città diversa da grande, stare lontano.
La cosa che mi piaceva di più in quei pensieri era l'idea di poter tornare a casa.
Sentire di avere una casa stando lontano.
Una città in cui torni è una città che sta lì ad aspettarti e che cambia e che poi un po' anche no, rimane uguale.
Quando torni è sempre un giorno speciale.
Le città sono tutte facili nei giorni di festa.
Viverci poi, è un'altra cosa.


©Daniele Silvestri - Paranza

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...