giovedì 27 maggio 2010

A Colazione c'erano...

Croissants, Libération, Spirou.
Oggi ci sarà una grande manifestazione, sono previste 800.000 persone.
La nuova manovra finanziaria ai Francesi non piace, mi è sembrato di capire.
Noi siamo invece troppo distratti dallo yacth di Briatore e da Nathan Falco.
Almeno così mi vien da pensare.

mercoledì 26 maggio 2010

Moving

Ho fatto colazione guardando le mucche dal finestrino.
Ho ritrovato il caffé che avevo lasciato due mesi fa chiuso in un barattolo.
Dopo un temporale è uscito un sole bellissimo.
Il tramonto è arrivato dopo le dieci.
La radio era ancora sintonizzata sulla mia stazione preferita.
Buona notte.

martedì 25 maggio 2010

Ancora?!

Da due giorni è tornata la Navicella Madre, alias l'autospurgo grande come un tir.
E' sempre nel palazzo dall'altra parte ed è in funzione dalle 8 alle 18.
E' la seconda volta in meno di tre settimane.
Questa cosa comincia ad inquietarmi, ieri è anche rimasto chiuso Il Bar della Lambada.
Questa via, da un po', succedono sempre le stesse cose.
Il finto Tony Soprano non ha ancora riaperto il suo locale di copertura ma ha ricominciato a frequentare il bar.
Forse preferivo una buona dose di salsa e merengue invece di questo rumore assordante.
Si siede là, con le ciabatte quelle di gomma chiuse davanti, i pantaloni della tuta verde acetato e la maglietta bianca, sta lì, si guarda in giro e due volte è capitato che mi chiamasse.
Quando chiama qualcuno il finto Tony Soprano inizia le frasi con Vieni qua...
Poi ti chiede delle robe, per lo più senza importanza, credo che nei modi di fare della malavita sia un modo per manifestare la sua presenza.
Io sono andata tutte e due le volte, gli ho dato del lei, ho salutato educatamente e non ho risposto alle sue domande.
La prima volta voleva sapere chi abitava nel piano di sopra al suo, gli ho spiegato che di certo non ero io perché io abito a un altro civico.
La seconda volta voleva due euro in prestito che aveva solo soldi interi e non riusciva a cambiarli.
Mi ha chiesto se gli dicevo il mio cognome così poi mi suonava per rendermeli.
Gli ho detto che non avevo monete ma che secondo me non avrebbe avuto problemi a cambiare cinquanta euro al bar o all'alimentari.
Domani sarò già in un altro paese, in una casa accanto al Museo delle Carte da gioco.
Chissà se incontrerò ancora i due vecchini dell'altra volta che facevano la spesa tutte le mattine e andavano pianissimo lungo la salita e una mattina, a metà strada, si sono fermati per riposare, poi si sono presi di nuovo sottobraccio, un sacchetto per uno e hanno continuato a salire.

lunedì 24 maggio 2010

Pollo

Oggi scrivevo una cosa su mia nonna e mi sono ricordata che da piccola mia nonna mi aveva insegnato a pulire il pollo.
Era una specie di lezione di scienze e di cucina insieme.
Come si apriva il pollo, quali erano gli organi interni, cosa buttare, cosa tenere, dove tagliare per farlo a pezzi.
Lo facevamo sempre insieme.
Prima io guardavo e basta e poi crescendo io tagliavo e pulivo e lei controllava che non mi tagliassi con i coltelli e che facessi bene.
Mi sembra una cosa naturale, anche oggi che sono quindici anni che non mangio la carne.
Ora però sono più distratta e maldestra e in casa non abbiamo coltelli particolarmente affilati che mi taglio spessissimo e c'è sempre paura che mi faccia male.
Con mia nonna non mi sono mai tagliata, credo fosse per via della fiducia.

domenica 23 maggio 2010

Bach is not here!

Mi sono accorta solo ieri che stasera al Teatro Manzoni ci sono i Concerti Branderburghesi e ovviamente non c'erano più biglietti.
Mi è anche venuta improvvisamente la voglia di vita all'aria aperta.
Sole, pergolati, libri da leggere...
Peccato che appena metto il naso fuori casa la prima cosa che penso sia Presto datemi altri antistaminici!
Sento che qui sotto stanno già mettendo della musica sudamericana non meglio identificata, mi domando anche perché non c'è il conservatorio qui sotto.
Farebbe piacere anche alla brutta copia di Tony Soprano, per darsi un tono i malviventi frequentano luoghi come l'opera.
La brutta copia di Tony Soprano ha bisogno di un consulente d'immagine.
Non credo sia mai stato all'opera e insomma, quello è proprio l'ABC per un boss.
Potrei rivedere il suo personaggio, dietro lauto compenso potrei anche riscriverlo in parte.

sabato 22 maggio 2010

Marcovaldo a Via Mascarella

Ieri sera prima di andare a dormire, tipo verso mezzanotte e mezza, abbiamo pensato che se la brutta copia di Tony Soprano volesse veramente il rispetto di Via Mascarella, dovrebbe far cessare la musica del bar.
Il locale era vuoto e dopo mezzanotte c'era ancora la Lambada a tutto volume, per la decima volta in una sola giornata.
Ma la Lambada è tornata di moda e noi non lo sappiamo?
Se avessimo un televisore e frequentassimo di più persone meno disadattate di noi, avremo delle informazioni aggiuntive e scopriremo che c'è il Lambada Revival quest'anno?
Non so, ora li sento che stanno mettendo fuori i tavoli, tra un po' secondo me parte la musica.
La notizia triste della giornata riguarda i pomodori, vorrei mettere una pianta nel pozzo luce.
Ieri sera però qualcuno mi ha detto che sembra una cosa alla Marcovaldo e a me è venuta la tristezza.
Marcovaldo, da piccola, mi aveva fatto venire la depressione.

venerdì 21 maggio 2010

Colombia o Lambada?

Adesso non so bene dire se è colpa che stiamo invecchiando o colpa del paese in cui viviamo o tutte e due le cose.
Però ecco, la mattina a colazione, quando ascoltiamo il gr noi non facciamo altro che lamentarci e dire che siamo caduti in basso che ci sono sempre spiacevoli sorprese che qui da noi adesso è uguale alla Colombia.
Con tutto il rispetto per i colombiani.
L'altro giorno la polizia prima vestita da polizia e poi in borghese ha arrestato delle persone sotto casa.
Non so chi fossero.
Uno l'ho visto bene perchè ero scesa per andare in copisteria.
Ecco, mi son chiesta, ma come la scelgono la gente da arrestare?
No per dire, cento metri più in là c'erano i soliti due spacciatori seduti su un gradino a bere birra.
Che sono due pure un po' molesti che soprattutto è quello che dà fastidio, l'atteggiamento da piccolo boss.
Voglio dire, lo sanno tutti che spacciano.
Un tale la settimana scorsa aveva pure appeso un foglio al muro per chiedergli di non stare a spacciare sui gradini che poi ci sono i bambini che fanno domande e non è bello.
Poi ognuno nella sua vita fa quello che crede, però insomma, fare i bulli con il negozio del Pakistano che i gestori sono sempre così remissivi non va bene.
Comunque c'è di peggio.
Per esempio i nuovi gestori del bar qui sotto che hanno la musica altissima tutto il giorno e io posso solo scegliere se stare con i vetri chiusi o avere la lambada sparata in casa a tutto volume.
Sì, la lambada.

©Devo - Space Junk

giovedì 20 maggio 2010

Dive del Muto

Praticamente adesso, con questa cosa che ho la congiuntivite allergica e che non posso stare in posti illumintati senza cominciare a lacrimare copiosamente ho, chiamiamolo così, tutto un fascino particolare.
Da piccola ci avrei giocato molto con questa cosa.
Avrei avuto delle ottime scuse per stare sempre con gli occhiali da sole e in penombra.
Quelle cose un po' da diva del muto oppure da groupie anni settanta.
Adesso invece mi sembro solo una deficiente che fa le smorfie con la faccia per cercare di tenere gli occhi aperti.
Ovviamente sono indietro con il lavoro.
Ovviamente gli occhi socchiusi facilitano il senso di sonnolenza e la voglia di tornare a dormire.
Ovviamente oggi ha smesso di piovere e la luce fuori è fortissima.

mercoledì 19 maggio 2010

Bravo!

Non so, è da ieri che mi chiedo se Émile Bravo è un nome vero o no.
Mi piace così tanto il nome che non voglio controllare, ho deciso stamattina che è vero.
Bravo è un autore di fumetti francese che ieri era qui a Bologna e presentava un libro che sembra molto bello, l'ho un po' letto mentre ero lì ma poi a casa mi sono addormentata subito che ero stanchissima.
C'erano due bambini alla presentazione e lui si preoccupava molto che capissero quello che diceva, voleva spiegarsi bene e si muoveva continuamente da una parte all'altra e poi faceva dei disegni su dei fogli per far capire meglio quello che intendeva e faceva vedere altri fumetti e parlava di altri autori.
Dopo abbiamo scambiato due chiacchiere e abbiamo parlato ancora di bambini, della società del suo ruolo educativo e del fatto che rifiuti, in senso reale e ideale, l'infanzia.
Ora non so dire bene quello che si è detto ieri sera, però poi stanotte mi sono addormentata pensando che ero proprio contenta di essere andata alla presentazione.
Oggi piove di nuovo, il mio bucato si è bagnato per la seconda volta, ho di nuovo il raffreddore.
Non vedo l'ora che sia di nuovo sera per mettere tutto da parte e leggere Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill.

martedì 18 maggio 2010

Certe Mattine

Per dire, certe mattine uno si sveglia e pensa ai piccioni e certe altre uno si sveglia e pensa al rapporto di fiducia fra scrittore e lettore.
Fuori per fortuna c'è il sole e andare alla posta sarà bello una volta tanto, si potrà camminare in mezzo alla strada e prendere caldo.
Non troppo in mezzo che poi ci sono le auto e non è bene.

©Soft Cell - Insecure Me

lunedì 17 maggio 2010

La Memoria dei Piccioni

Ieri a un certo punto mi sono accorta che ho visto un sacco di persone.
Molte di più di quelle che immaginavo appena sveglia.
Oggi credo che accadrà più o meno la stessa cosa.
E' tornato finalmente il sole così adesso non so capire se ho ancora il raffreddore e l'influenza o se mi è venuta l'allergia.
I piccioni comunque non si fidano tanto di questa nuova bella stagione, sono circospetti.
Stanno sul cornicione e aspettano di capire.
Un mio amico passato da Roma mi ha detto ieri che i piccioni non hanno memoria.
Io non ci credo tanto, si diceva pure dei pesci rossi e poi si è scoperto che non era vero.

©Smiths - Please, Please, Please, Let Me Get What I Want

domenica 16 maggio 2010

Torino

Torino mi piace sempre tantissimo anche con la pioggia.
A pensarci bene tutte le volte che ho visto Torino e mi sono fermata lì, almeno un giorno, è piovuto.
Siamo stati a mangiare in un circolo bocciofilo che stava lungo il Po e c'era un prato intorno e il bagno era fuori, dopo la rimessa delle canoe. Il circolo si chiamava una cosa del tipo Gli amici della Piola. Siamo rimasti tanto che c'erano degli amici che non vediamo mai e allora poi, al tavolo dietro il nostro, hanno mangiato anche il cuoco e il cameriere. Tutta la sera c'era un vecchio stereo che suonava Baglioni, delle canzoni così vecchi che forse le avevo sentite una o due volte in tutta la mia vita.
A casa mia ci sono diversi fan di Baglioni.
Ogni famiglia ha i suoi.
C'era un cartello, al circolo bocciofilo, con le attività dell'anno, gara di pinnacolo, ballo in maschera, grigliata, serata danzante, serata musicale, torneo di briscola...
Mi ha stupito che non ci fosse neanche un torneo di bocce.
Dopo siamo andati dall'altra parte, sull'altra sponda del Po che c'era la festa di una casa editrice e tutti dicono che le loro feste sono bellissime.
La festa era nel circolo canottieri che io da piccola mi immaginavo tutti in canottiera e mi sembrava una cosa proprio di cattivo gusto.
Lì alla festa c'era anche un terrazzo e si poteva stare fuori che anche se ormai siamo a metà maggio bisognava tenere tutte le giacche abbottonate.
Poi non lo so come mai, forse il mal di gola, le sei tachipirine che avevo preso durante la lunga giornata in fiera, il mal di testa, il fatto che fossi vestita peggio di tutti che non avevo capito andavamo in questo posto a fare vita mondana e non mi sentivo per niente in forma, a un certo punto, hanno messo su una canzone di Alberto Camerini e mi è venuta la commozione.
Dico io, Alberto Camerini?!

mercoledì 12 maggio 2010

Frittelli


©Pizzicato Five - Room Service
A casa mia, venisse giù il mondo a Natale si mangiano i fritelli di mia nonna.
Da piccola mi piaceva tantissimo stare a casa di mia nonna perché, come tutti dicevano sempre, casa di mia nonna era un porto di mare.
Non mi ricordo che ci siano mai state dentro meno di cinque persone.
D'estate, la sera, c'era così tanta gente che bisognava stare in giardino sotto il fico per entrarci tutti.
D'estate si beveva il the freddo dolcissimo o il caffè freddo dolcissimo anche lui che, mia nonna, non ha mai lesinato con lo zucchero.
D'inverno si aspettava Natale per cucinare i frittelli.
I frittelli si cucinano ancora, anche se, con il tempo, casa di mia nonna si è un po' svuotata.
È colpa nostra, della mia generazione che ce ne stiamo sempre in giro per il mondo e diventiamo sempre un po' più nomadi nei fatti e nello spirito.
Fra tutte le persone che c'erano a casa di mia nonna c'era pure mio Zio Armando che aveva delle dita della mano che mancavano.
Zio Armando viveva nella casa accanto a quella di mia nonna insieme a Zia Assunta.
Zio Armando era stato in Australia durante la guerra perché era un prigioniero e poi lo avevano portato in Polonia e lui era tornato a piedi.
Mi raccontava tutte le storie, anche di quando gli erano saltate le dita per via di una granata.
Io mi immaginavo cose assurde del tipo che in Australia, dove diceva di essere stato bene e di aver lavorato in una fattoria, lui allevava i canguri e poi, che quando era tornato a piedi dalla Polonia e ci aveva messo quattro mesi per tornare, i topi che mangiava erano enormi, una specie di mucche in miniatura.
Quando nonna cucinava i frittelli noi ne prendevamo due ancora caldi e li mangiavamo subito, senza aspettare.
Io mangiavo quelli vuoti che da piccola erano i miei preferiti.
Zio Armando non me lo ricordo, devo chiederlo a nonna.
Forse quelli con i broccoli o quelli con le mele.
Secondo me, Zio Armando, non era un tipo da frittelli con il baccalà.
I frittelli con il baccalà o li ami o li odi.
A casa sono ancora oggi fonte di animate discussioni.
La tavola, a ogni pranzo di Natale si divide fra quelli che amano i frittelli con il baccalà, tipo mio padre e mia nonna, e quelli che li odiano, tipo io e mio fratello.
Anche se devo dire la verità a mia nonna i fritelli piacciono tutti.
Non perché li cucina lei, ma perché è mia nonna.
Mia nonna è una persona così, una a cui piacciono tutti i tipi di fritelli perché questa è la vita.

Ieri e Oggi

Ieri non ho aggiornato il blog che ero molto presa da questioni pratiche ed emotive e poi le due cose si mischiavano e succedeva un gran casino.
In ogni modo è stata una serata molto bella quella di ieri con i nuovi amici brasiliani, l'amica che arrivava da Brighton, gli amici di sempre, un editore ramingo per l'Italia.
C'era anche del buon sidro di mele ghiacciato e un temporale un po' fastidioso.
Oggi sono già al lavoro, c'è il sole, il mondo non è finito nonostante le mie catastrofiche previsioni dei giorni precedenti.
Ho saputo che dovrò aspettare fino a settembre per poter regalare a mia nonna un libro di cucina con la sua ricetta dentro... avevo iscritto la sua ricetta dei Frittelli con i Broccoli, una mia breve introduzione e un disegno del Mirabolante Fratello Mattioli a un concorso e ci hanno selezionati.
Gli chef si sono un po' lamentati che le indicazioni di mia nonna fossero un po' troppo vaghe ma poi con un paio di telefonate incrociate e qualche e-mail tutto è tornato al suo posto.
La mia introduzione è un po' lunga, invece, ora che ho riguardato... magari ci faccio un post a parte dopo di questo.

lunedì 10 maggio 2010

Barracuda

Ieri in strada facevano un piccolo happening musicale per ricordare Peppino Impastato.
I piccioni guardavano perplessi dai cornicioni e dai cavi della luce.
Mi sono immaginata anche la brutta copia di Tony Soprano che abita da queste parti, osservare dalla finestra quello che accadeva.
Oppure no...
Non guardava e non glielene importava niente, chi sono io per sapere cosa accade nella testa di un altro e soprattutto di quello che fa?
E poi uno così...
Ora vado a cercare un bel maglione di lana perché in casa fa davvero freddo.
Evviva la bella stagione.

©The Standells - Barracuda

domenica 9 maggio 2010

A.A.A.

Cercansi nuovi amici e conoscenti forieri di cattivi comportamenti, scarsa intelligenza, assenza di principi etici.
Astenersi perdi tempo.

venerdì 7 maggio 2010

After Birthday

Ieri era decisamente il mio compleanno.
Siamo usciti per andare al cinema e abbiamo avuto dei biglietti in regalo.
Poi a cena, in un ristorante asiatico, abbiamo incontrato un amico con un bambino che cenava con lui e abbiamo parlato e ho ricevuto dei fiori.
Sono stati due regali bellissimi.
Mentre tornavamo a casa mi sembrava che non ci fosse nulla di cui preoccuparmi e mi sentivo come nelle giornate invernali piene di sole che batte forte sui vetri della camera da letto e tu sei piccolo, hai l'influenza e presto mangierai della minestrina al formaggino.

©Supergrass - Alright

giovedì 6 maggio 2010

Più

La Navicella Madre è qui per il terzo giorno consecutivo e io sono di un anno più vecchia.
Qui a casa hanno ridipinto una parte della parete che si era macchiata a causa di un'inflitrazione, ci siamo svegliati presto e io sono di un anno più vecchia.
Il tempo è discretamente brutto, c'è un lavoro da finire e io sono di un anno più vecchia.
Una mia amica mi aveva lasciato un regalo il mese scorso quando è stata qui a trovarmi, un regalo per il mio compleanno da aprire oggi e un chilo di gelatine di frutta prese da Castroni a Roma, le mie preferite in assoluto.
Il regalo l'ho aperto a colazione e le gelatine non le ho ancora finite, lo farò adesso con un altro caffé.

mercoledì 5 maggio 2010

In fuga dalla Navicella Madre

Ho avuto gli incubi.
Poi mi sono svegliata e ho rovesciato sul tavolo e in terra tutta la mia enorme tazza di caffé americano.
Da due giorni qui fuori c'è la navicella madre di tutti gli autospurgo, praticamente un tir che blocca la strada.
Mi domando come mai da quando vivo a Bologna vedo un autospurgo ogni settimana, se ci sono le fogne in centro oppure no, e se ci sono se si rompono continuamente, e ancora in quante famiglie abitano nel civivo dall'altra parte della strada.
Un tir e due giorni mi fanno pensare a cose orrende.
Ieri è pure successa, una cosa orrenda.
Una rana, uscita fuori non si sa da dove, scappava dalla navicella madre degli autospurgo e un'automibile l'ha investita.
E' rimasta a pancia all'aria sotto la pioggia.
Persone a caso si sono fermate a fotografarla con i cellulari.
Nessun animale farebbe mai una cosa così stupida.
Un animale, tutt'al più, mangerebbe la rana.
Sarebbe un'azione furba e a suo modo piena di vita, mangiare la rana.
Generativa si potrebbe dire.
Questo dell'essere generativi è un bel discorso, che piace ai terapeuti in genere e con dispiace neanche a me, ma non mi sento in grado di affrontarlo.
Ho mal di testa.
Fuori ancora piove.
La navicella madre fa un gran casino nonostante i doppi vetri.
Non ho ancora avuto un altro caffé e ora corro a rimediare.

martedì 4 maggio 2010

La Famiglia

I Soprano sono stata una serie tv controversa.
Comunque per me rimangono la miglior serie di sempre.
Ora, non so se avete presente quel posto nei Soprano dove la famiglia si riunisce e mangiano i panini al prosciutto e stanno seduti nei tavoli all'aperto... ecco, quel posto lì per un po' ce lo avevamo sotto casa, non prorpio quello, il suo corrispettivo italo-bolognese direi.
Poi sono arrivati gli arresti domiciliari per il gestore.
Poi sono finiti i domiciliari.
Ora, per la terza volta in dodici mesi stanno smantellando tutto e ristrutturando.
Cambiano sistematicamente ogni cosa, anche la più minuscola e insignificante mattonella.
Adesso devo alzarmi e chiudere la finestra perché fanno un rumore tremendo.
E poi fuori piove.

lunedì 3 maggio 2010

sit-com

Oggi, per dire, mi sento come in una sit-com americana, una di quelle puntate in cui il tempo non è buono e c'è agitazione nell'aria, ma potrebbe sempre tornare il sole e la serata potrebbe risolversi con una cena romantica o con una festa tra amici o con una riflessione intima e intensa sulla vita che dopo, la vita, in quelle sit-com là, ti sembra diversa, nel senso che al protagonista gli sembra diversa.
Potrebbe finire anche in un bar durante l'happy-hour, a cantare.
Per questo, però, dovrei esercitarmi di più con il mio Ukulele, ho ripreso solo ieri a suonarlo e non mi sento ancora pronta per le esibizioni in pubblico.
Posso al massimo suonare in cucina, che è già fuori dal mio studio

©Vonda Shepard - Ally McBeal Theme

domenica 2 maggio 2010

Sirene, Allergia e Servidorame

Ho l'allergia e una fastidiosa congiuntivite che io vorrei starmene solo a dormire da un paio di giorni. Alla radio invece stamattina dicevano una frase del tipo Benvenuti dove il quadrato della scienza incontra il cerchio della società e a me mi è venuto il nervoso e ho spento.
Magari era una citazione anche famosa, non lo so.
La geometria e la società non le frequento tanto e non posso dirlo.
In un libro che sto leggendo c'era la parola Servidorame che a me piace tantissimo e che da piccola la capivo male (un po' perché ero così e un po' per la dislessia che certe parole ci ho messo anni a capire come veramente erano scritte) e pensavo fosse Servidelreame.
C'era sempre la parola Servidorame in un libro vecchio di favole che mi aveva regalato mia nonna e che era di mio padre, forse una volta, oppure suo di mia nonna.
Insomma un libro vecchio con le illustrazioni a colori di cui è sopravvissuta solo la seconda metà e che conservo nella libreria a Roma.
E' sopravvissuta la metà con la mia fiaba preferita, quella della principessa che va a vivere sott'acqua... tutto il contrario della Sirenetta, ora che ci penso.
Ho controllato sul Devoto si può scrivere sia sottacqua che sott'acqua, in caso qualcuno se lo stesse chiedendo.

©Damian Rice - The Blowers Daughter

sabato 1 maggio 2010

Napoli

Quest'anno niente Napoli Comicon.
Quest'anno vediamo come si sta lontani dalle fiere di fumetto.
Comunque a Napoli potrete trovare Mono numero 8 con una tavola unica scritta da me e disegnata da Teodora Gales all'interno e anche Story Tellers con dentro un mio racconto, dal tema molto fumettistico direi, Mio nonno non è Von Gotha.
Buon primo maggio.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...