mercoledì 30 giugno 2010

La Grande Restaurazione

Pensandoci bene, nell'ultimo mese sono stata davvero poco qui a Bologna.
Sarà per questo che ci sono tutte queste lavatrici ancora da fare e il frigorifero è così vuoto?
Oggi deve aver luogo la Grande Restaurazione con priorità uno alla spesa e al bucato.
Qualcuno dovrebbe anche finire di svuotare le borse e chiedere all'autospurgo, tornato per la quarta volta in sei settimane, sempre nello stesso palazzo qui davanti, perché.
C'è anche una mole impressionante di lavoro da chiudere.
Non c'entra nulla ma poi non c'è altro spazio per scriverlo e allora lo faccio qui, che mi è finalmente chiaro nel suo complesso e nell'interezza del suo significato che vuol dire Mafia.
La Mafia qui in Italia è fuori ma soprattutto nel modo di pensare di tutti.
Qui, nel nostro paese, per cultura e tradizione l'atteggiamento e una certa organizzazione mafiosa del pensiero e delle relazioni sono alla base di quasi tutti i rapporti che non siano affettivi
E poi la chiamano Estate e uno già pensa alle vacanze e invece sta qui a dire di Mafia.
E poi ora bisogna andare al comprare del cibo.
E poi almeno il finto Tony Soprano appare per quello che è, il finto Tony Soprano.

©Buffalo Tom - Summer

lunedì 28 giugno 2010

Here

A Fabriano al tramonto c'è una bella luce, calda sui palazzi rosa e ocra.
A Fabriano ci sono delle scale che salgono e poi scendono e ti capita, se ci vai, che incontri solo dei gatti e loro ci vivono da quelle parti e allora non sono contenti di te... non si fidano tanto e si mettono negli angoli a soffiarti.
A Fabriano sembra tutto vicino e circondato di verde e di alberi e di montagne.
In albergo non ci sono molte persone e io non ho ancora capito come si usa l'aria condizionata.
Oggi mi sento molto in versione Commesso Viaggiatore e mi manca Bologna e casa e il finto Tony Soprano.

domenica 27 giugno 2010

Mercato del Pesce

Negli ultimi cinque giorni sono successe così tante cose che ora di tutte non posso scrivere ma solo accennare.
Hanno fotografato la mia famiglia, intervistato mia nonna, Africa la cagna scema ha preso l'otite,
c'è stato un bel tramonto, abbiamo visto degli amici che non vedevamo da due anni, abbiamo mangiato in uno dei miei ristoranti cinesi preferiti, ho conosciuto e parlato al telefono con il Signor Bruno Cardinali a cui presto dedicherò un intero post, ho viaggiato fra due olandesi che non la smettevano di parlarmi nelle orecchie, ho avuto un'idea più chiara dell'espressione Vai lì e stai tranquilla, sembra il mercato del pesce ma è normale.
Era normale.
Era peggio del mercato del pesce.
Ho scoperto di tifare Giappone ai mondiali.
Ho capito di odiare le ferrovie dello stato.

mercoledì 23 giugno 2010

Colori Chiari

Adesso, in vecchiaia i miei nonni si vestono di colori chiari, prima no.
Stamattina mio nonno portava un pullover verde acqua e mia nonna una maglia glicine.
Erano molto belli vicini, quasi pronti per essere fotografati.
Stanotte invece fra le zanzare e la cagna scema che era agitata non ho quasi mai dormito.
E' ora del mio secondo caffè.
Il cielo è azzurro, l'aria odora di buono e un po' questa è la nostra casa sicura.
Ora però sveglio Africa la cagna scema, se passa la giornata a dormire stanotte tornerà con la palla in bocca alle tre del mattino.

©Looking For You

martedì 22 giugno 2010

Il suo territorio

Io adesso, be' non lo so... è difficile ammetterlo ma da quando qui in giro non si vede più il finto Tony Soprano è diverso.
Un po' ci manca.
Nessuno sa dove sia finito, forse è in missione oppure in carcere.
Ai domiciliari è escluso perché l'altra volta qui nella via, anche se era ai domiciliari, lo sapevano tutti e stava sempre sul gradino del portone, senza scendere, a controllare il suo territorio.

lunedì 21 giugno 2010

Vita da gatti

Sembra che sia ancora Inverno e io non ho perso occasione per prendere il raffreddore e starmene due giorni nel letto che sembravo una specie di piccola mucca scema con lo sguardo perso nel vuoto.
L'altro giorno in Via Mascarella c'era un gatto bellissimo affacciato a una finestra dove facevano dei lavori, la casa sembra quasi tutta demolita e non abitata.
Il gatto però era lì, sul davanzale perfettamente a suo agio.
Oggi un po' lo invidio quel gatto là, fermo e tranquillo mentre dietro di lui tutto è crollato o sta per crollare.

venerdì 18 giugno 2010

Future

Ti svegli un giorno di quasi estate e il cielo e colore azzurro autunno.
Tutto insieme sei già nel futuro.

giovedì 17 giugno 2010

Fazi

Niente, ieri è successa questa cosa qui.
Mi è arrivata una e-mail da Fazi, l'editore, mi sembrava strano perché secondo me non erano ancora stati importunati per pubblicare delle mie cose infatti subito ho pensato che erano proprio lungimiranti.
Invece niente.
Mi hanno scambiato per qualcuno che non sono io e mi invitavano a promuovere un loro libro appena uscito.
Bof!

©赤沙印記@4葉草.2主題曲

mercoledì 16 giugno 2010

Power, last call!

Inutile.
Il mondo è diviso solo in chi ha potere e chi non ha potere.
Se non hai potere puoi prenderti le tue libertà disobbedendo, opponendoti e pagandone in prima persona le conseguenze.
In questo caso la tua vita può diventare versomilmente abbastanza dura con delle discrete giornate di merda.
Se hai potere lo eserciti, a torto o ragione, sempre.
In questo caso hai sempre intorno qualcuno pronto a elogiare ogni tua azione, a dare credito alle tue idee e al tuo agire, anche se è tutto molto ipocrita, la tua vita vien via abbastanza bene, direi.
Tutto il resto sono solo bei discorsi, tesi filosofiche, correnti storeografiche e utopie.
Fine dei giochi.

martedì 15 giugno 2010

Missione integrazione

Ieri, i cugini di Alim che ormai gestiscono il suo negozio, ci hanno regalato una bandiera dell'Italia, Per fare tifo hanno detto.
Poi la sera abbiamo ordinato delle pizze e il ragazzo pakistano che ce le ha portate ci ha chiesto come andava la partita e ha detto Italia vince! Sempre zero zero?
Ho detto di sì, sempre zero a zero e poi ho sorriso e salutato.
Non volevo essere io il bruto mostro che sottovaluta gli sforzi d'integrazione, che dice Non c'interessa il calcio, non abbiamo neanche la tv in questa casa, siamo fondamentalmente disadattati.
Certe volte mentire va bene.
Poi non è che mentivo, il risultato della partita era perfettamente intuibile dai rumori dei vicini di casa.
Due pozzi luce e un'estate annulano qualsiasi privacy.

lunedì 14 giugno 2010

Rivoluzione & Chaptcha

Adesso sono un po' di giorni che mi viene sempre da pensare al sistema Chaptcha.
Chaptcha credo sia un nome di un sgnore indiano ma anche quella cosa che quando vuoi pubblicare dei dati o avere accesso a una sessione pubblica di qualsiasi cosa nel web, ti chiede di scrivere delle parole difficili e scritte male o dei numeri per dimostrare che non sei un altro computer o una macchina atta a distruggere il mondo inziando dallo spam.
Ecco mi viene da pensare che spesso le parole non sono casuali, ho trovato delle cose tipo sugar e the (per la famiglia), altre tipo cool e fashion (roba da femmine), ma anche bush e war (da dissidenti militanti).
Il potere dei chapta è immenso.
Pensate a quanti messaggi sovversivi possono arrivare ogni giorno a milioni di persone nel mondo.
Chi scrive i chapta ha il potere mediatico per guidare una rivolta.
Se non ci avevate mai pensato, fatelo!

domenica 13 giugno 2010

Un gabbiano fra i piccioni

Se qualcuno si fosse perso un gabbiano lo cerchi da queste parti.
Stamattina lo abbiamo sentito garrire.
Forse cerca di nascondersi fra i piccioni.
A Parigi, mi ricordo, un giorno avevamo visto degli avvoltoi e poi, subito dopo delle cicogne mascherate da piccione.
Avevamo visto anche tantissimi fenitcorri e io ero stata molto soddisfatta per questa cosa, che da piccola li guardavo sempre allo zoo e ogni tanto ancora li sogno di notte e in genere sono sogni molto belli quelli con i fenicotteri.

©Eels - Lilac Breeze

sabato 12 giugno 2010

Johannesburg

Il Venerdì Sudamericano ha cambiato nome, si chiama Aperitivo Latino.
Ieri sera suonavano addirittura dei tamburi in strada.
Poco più avanti un gruppo di ragazzi che non era all'Aperitivo Latino cantavano delle canzoni che non si capivano bene.
Per due notti consecutive qualcuno, verso le quattro del mattino, ha litigato in strada.
ll finto Tony Soprano dicono che è partito.
Forse è via per un colpo oppure è in carcere.
Nella via si sente la mancanza dei suoi pantaloni acetati e delle sue scarpe di plastica.
Stamattina alla radio c'era un'intervista a Paco Ignacio Taibo II che diceva dei messicani che hanno seguito in migliaia la squadra in sudafrica, diceva che secondo lui per metà erano narcotrafficanti e per metà parenti dei narcotrafficanti.
Quanti tifosi italiani, mi sono domandata, ci sono in sudafrica?
Che lavoro fanno?
Sono andati con un viaggio sovvenzionato dallo stato italiano?
Se è così posso fare la tifosa anch'io? Johannesburg è una città che mi affascina da anni.
Devo superare un test da tifosa o mi credono sulla parola?
Se mi pagano il viaggio, io faccio il tifo allo stadio e per il resto del tempo visito la città.
Mi sembra un compromesso accettabile.

venerdì 11 giugno 2010

Goedel e il caldo

Oggi c'è sciopero dei bus.
Mentre andavo in giro per la città sono passata in stradine secondarie e alberate in cui non c'era traffico e si sentivano gli uccellini cinguettare e dietro un cancello c'erano dei vecchi magazzini a schiera costruiti con dei mattoncini rossi e non mi sembrava tanto Bologna.
Oggi tutti parlano dei mondiali e della così detta legge bavaglio.
Se c'erano i bus tutti dicevano queste cose mentre andavano in giro o aspettavano alla fermata.
Per sentire questi discorsi oggi, invece, bisogna stare in strada o andare al bar.
Abbiamo comprato un affila coltelli.
Prima di oggi non avevo mai riflettuto sul fatto che gli affila coltelli prima o poi devono essere affilati anche loro.
E' un po' come la scena del Pianeta delle scimmie e del disegno che include il disegnatore e avanti all'infinito più o meno.
Non so bene come questa cosa sia importante per Goedel e i suoi teoremi.
Ma una volta lo sapevo.
Una volta in cui c'erano i bus e c'era meno caldo.

giovedì 10 giugno 2010

Arnaque&Monete&Omara Portundo

Ieri una bambina di sette anni che chiamava il due di denari il due di monete mi ha detto che morirò vecchia, avvelenata, rapita da un aquila, trafitta dalla spada di un cavaliere e accoltellata sette volte.
Oggi sono fiera di me, ho imparato una nuova parola francese arnaque e nonostante il lungo scambio di e-mail in francese ho capito che c'era una tale che voleva affittarmi un appartamento bellissimo ma inesistente.
Il mio francese migliora e noi non siamo stati bidonati!

©Omara Portuondo - Vuela Pena

mercoledì 9 giugno 2010

Riprogrammazione e altre cose strane dal mondo

Fuori usano un martello pneumatico.
Alla radio parlavano di Ustica e dell'ennesima inchiesta.
Ieri pomeriggio ho scoperto che un periodo qui a Bologna c'era una cosa, o comunque andava di moda, una cosa che ci schiamava La casa della mortadella.
Un mio amico mentre prendevamo l'aperitivo mi ha detto che il suo corso di riprogrammazione non è ancora finito.
Il mio amico è andato al centro per l'impiego e gli hanno detto che così com'era non funzionava, deveva fare un corso perché era una persona senza possibilità d'essere inserito nel mercato lavorativo.
Il mio amico credo che abbia due master oltre la laurea.
Al centro dell'impiego sono buoni, ti fanno il corso di riprogrammazione.
Prendono dieci persone fra i loro peggiori casi disperati: laureti al dams, filosofi, sceneggiatori, artistoidi vari e organizzano degli incontri a frequenza obbligatoria una volta alla settimana
Se non ci va credo che dopo non accettino la tua domanda al centro per l'impiego.
Al corso di riprogrammazione gli fanno fare i collage e il gioco dei mimi.
Alla fine del corso il mio amico potrà scriverci su una storia bellissima.
Un po' lo invidio.
Lui il centro di riprogrammazione e io il martello pneumatico e i piccioni.
Per fortuna che c'è anche il finto Tony Soprano nei dintorni.
E' un po' che non lo vedo... più o meno da quando siamo tornati.
Forse lo hanno arrestato di nuovo, devo chiedere al negozio qui sotto.

martedì 8 giugno 2010

Fotografie & Ukulele

Ho saputo che a fine giugno verranno a fotografare mia nonna a Roma, così nel libro ci sarà la sua ricetta per i Frittelli con i broccoli e una foto che ci ritrae insieme e un breve introduzione alla ricetta scritta da me.
Quando le ho detto che forse verranno a fotografarla ha fatto molte meno storie del solito, dice sempre che non le piace farsi fotografare ma stavolta ha detto che si farà fare i capelli.
Mi ha anche chiesto se quando gli chef hanno cucinato la ricetta hanno seguito bene le indicazioni e se i frittelli sono venuti buoni.
L'ho rassicurata, se i frittelli sono stati selezionati per il libro, li avranno sicuramente trovati buoni.
Alla domanda se erano venuti tipo i suoi non ho saputo rispondere, dovrò informarmi.
Ieri è anche successa una cosa strabiliante, un signore di Napoli mi ha mandato una mail dicendomi che stava cercando suonatori di Ukulele in Italia per fare delle cose insieme e che è apparso il mio nome come prima della lista digitando su google suppongo Ukulele.
Oggi darò una grossa delusione a quel signore, siamo nella società dell'immagine e io l'ukulele lo suono malissimo perché mi esercito troppo poco e perché sono stonatissima.
Ne parlo molto sul blog in compenso.
Prima o poi nella vita dovrò essere all'altezza delle aspettative.

lunedì 7 giugno 2010

Vuoto

Nel raggio di cento metri qui sotto ci sono:
un trasloco
i lavori per la corsia preferenziale dei bus
il bar che ha ricominciato con la musica anche se non è un Venerdì Sudamericano e non c'è la lambada ma altra roba simile
un trasloco
lavori di ritrutturazione in una casa
smaltimento calcinacci nella chiesa
In giro nemmeno un piccione e nemmeno uno pseudo Tony Soprano.
Saranno fuggiti insieme?
Perché non hanno portato anche me?
Poi penso, ma come sono ridotta che spero che i piccioni, che portano la peste e le zecche e lo sanno tutti, e la fotocopia sbiadita di un bandito di quartiere, mi salvino dal rumore?
Si può impazzire per l'inquinamento acustico?
Sabato sera in una pizzeria con un amico non si riusciva neanche a parlare, nella strada facevano il piano bar.
Il piano bar?
Nel 2010?
In strada?
Perché?

©Pixies - Where is My Mind?

domenica 6 giugno 2010

Pantone

Da quando abitiamo qui la casa dall'altra parte della strada, quella che ci è proprio davanti. è sempre stata chiusa.
Stamattina invece c'è un signore tutto solo che si dà un gran da fare, ha aperto le finestre, si agira da una parte all'altra con un gran barattolone di stucco e ogni tanto si ferma e guarda il soffitto. Quella casa deve avere i soffitti davvero alti, da qui si intravede una parte di un arco, sembra anche che tutti i muri siano dipinti di bianco o di verde acqua.
Da piccola mi era presa questa fissa per il verde acqua... volevo solo delle cose verde acqua e visto che non è un colore così comune neanche per i vestiti da bambina mia madre non era tanto felice.
Da piccola pensavo che da grande sarei vissuta in una casa tutta verde acqua.
La mia casa ora invece è tutta bianca con un po' di giallo qua e là.
Quasi quasi chiamo il signore che è di là e gli chiedo se mi fa fare un giro in quella casa per vedere come si sta in una casa tutta verde acqua.

sabato 5 giugno 2010

Where is my house?

Adesso non so... siamo tornati e mi sento un po' spaesata.
Al bar qui sotto hanno ricominciato con la lambada, ho scoperto che si chiamano i Venerdì Sudamericani, che iniziano circa alle dieci del mattino e finiscono abbondantemente dopo mezzanotte.
Non credo sarà una bella estate quanco ci saranno per forza di cose i vetri aperti.
Del finto Tony Soprano nessuna traccia, ma in compenso siamo scesi da Modo per un aperitivo e non siamo riusciti a tornare a casa fino alle undici.
Mi hanno detto che in cima alla strada c'è un nuovo ritrovo. Un posto gestito da una ragazza di Capoverde che fa Mojto a tre euro.
Forse il finto Tony Soprano ora ha spostato là la sua attività.
Alla radio dicevano che nei prossimi giorni ci saranno delle attività contro le mafie che si espandono in Emilia Romagna.
Devo capire bene cosa accadrà qui in Via Mascarella e come comportarmi.
E' iniziato forse l'ultimo brano del Venerdi Sudamericano... urlano tutti e la musica è altissima.
Neanche i doppi vetri possono salvarci.
Vado di là a dormire.

venerdì 4 giugno 2010

Galerie d'Anatomie comparée

E' uno posto pieno di scheletri di animali, ce ne sono più di mille, anche giraffe e fossili di dinosauri e animali ritrovati dagli esploratori nel 1700 che non si sa bene che tipo di animali siano.
Ci sono due sale enormi con più di mille scheletri e alcune uova di dinosauro.
Tutto è luminoso e non sembra nemmeno di stare in una specie di enorme ossario, mi sentivo perfettamente a mio agio fra balene e yak.
Da un uovo mi aspettavo che uscisse uno Pterodattilo come in Adel Blanc Sec ma invece niente.
C'erano anche delle teche, in una degli animaletti in formaldeide catalogati come mostri Y
lambda e X.
Il museo che ospita la Galerie è stato cotruito per l'esposizione universale del 1900, le scale sono in legno ormai tutte consumate e stondate negli spigoli e quasi tutto il soffitto è in vetro e ferro.
In una scala secondaria nel ballatoio dopo il secondo piano, qualche spiritosone ha messo un manifesto di TardI con lo Pterodattilo, così tutti sono contenti.
Anch'io.

giovedì 3 giugno 2010

Au revoir, au revoir per sempre

Alla fine la Signora è uscita, ha chiuso la porta della sua Brasserie a chiave, ci ha guardato e ha detto Adesso torno, arrivo in cima alla strada.
Poi si è allontanata con un signore.
Noi siamo rimasti un po' sopresi a dire il vero.
Era appena successo che la signora in questione ci avesse portato altre due consumazioni senza che le ordinassimo e non sapevamo bene come comportarci.
Mi ero alzata, avevo chiesto se potevo usare la toilette, le avevo ridato i bicchieri vuoti, avevo pagato, avevamo commmentato la sua sciatica e il tempo di merda e poi avevo salutato educatamente.
Uscita dal bagno invece avevo trovato altre due birre al tavolo.
La Signora è tornata dopo una ventina di minuti, nel frattempo avevamo dovuto convincere due turiste spagnole che il locale era chiuso, che sì stavamo seduti lì a bere birra ma che la proprietaria non c'era, forse tornava comunque.
La Signora poi è tornata, ci siamo precipitati dentro e abbiamo chiesto se dovevamo pagare le consumazioni, lei ovviamente ha detto di sì.
Ovvio che non fossero offerte.
C'era venuto come il terrore che se non ce ne fossimo andati subito la Signora ci avrebbe tenuto lì per altre due ore, a servirci birra in continuazione neanche fossimo a Praga.
Che lì, a Praga, invece di ordinare la birra devi gentilemente chiedere che smettano di portartene.
Basta coprire il bicchiere con il sottobicchiere.
Se poi siete delle persone che giocano con la carta del sottobicchiere e lo distruggono come faccio io, be' a Praga può essere un problema.
Delle volte pure in certi vecchi quartieri francesi frequentati da operai e in cui la Signora si aggira con abbondanti bicchieri di bordeaux per il locale.
Il bordeaux l'aiuta a mandar via la sciatica.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...