giovedì 31 marzo 2011

23. Una casa di concentrazione

Nella stanza dei morti non mi hanno fatto entrare e allora mi sono tornate di nuovo tutte le furie perché volevo vedere se Nonno era proprio morto. La mamma non è morta quando le ho sparato e allora non si sa mai. A nonno avevo sparato con la Pistola a Raggi Alfa comunque e allora non ci sono stati problemi, perché è la pistola dei Super Poteri. Io però voglio sempre controllare perché ho le insicurezze. Papà mi ha chiesto se mi potevo mettere almeno un’altra maglietta e io per fargli un favore ho detto di sì e mi sono messo una maglietta verde scuro ma ho tenuto i pantaloni e gli scarponcini da InvisibleSuperGuy. Comunque non mi hanno fatto entrare neanche con la maglietta verde e sono dovuto restare fuori con un altro bambino che mi sta antipaticissimo. Gli mancano due denti e tira su con il naso che io gli darei subito dei calci ma non glieli posso dare che ci sono tutte le vecchie che ci guardano e oggi si sono vestite tutte uguali e hanno i fazzoletti neri sopra la testa che sembrano streghe e mi fanno tutte paura ancora di più. Le vecchie comunque non si avvicinano più da quando hanno saputo che sono stato io a stecchire il nonno, gli è venuta paura. Fanno bene perché con i Super Poteri le posso distruggere anche a loro. Il bambino con il mocciolo si chiama Gennaro e ha sette anni e dice che sa un sacco di cose perché è più grande di me, ma invece non è vero. Non lo sapeva dire dove sta l’anima di mio Nonno e neanche che cosa succede adesso e se nonno quando ritorna è arrabbiato. Mio Nonno da giovane era fortissimo. Papà mi ha detto che da giovane Nonno era scappato a piedi da una casa di concentrazione dove tenevano tutti i prigionieri. La casa di concentrazione stava in Polonia e Nonno è tornato a piedi. Ha camminato per quattro mesi che sono tantissimi giorni, quasi come tutti quelli della scuola. Mi è venuta paura che se Nonno torna mi dà uno schiaffo forte e mi fa male. Adesso, sono un po’ di giorni, da quando siamo andati via da Bolzano che ho sempre tante preoccupazioni. Meglio se torniamo presto a casa che mi devo riposare. Gennaro lo chiamano Gennarino e anche lui mi ha dato uno schiaffo quando le vecchie si erano distratte e avevano cominciato tutte a parlare in quella loro lingua straniera perché forse sono alieni. Volevo mettermi a piangere ma non gli ho dato soddisfazione e appena si è girato gli ho dato un SuperMorso sulla pancia che si è messo a urlare e ha cominciato a correre via. Tutte le vecchie lo hanno sgridato e una gli ha dato pure una botta in testa. Dopo le vecchie hanno detto le preghiere con le catenine che hanno Gesù alla fine. Gesù è il figlio di Dio che nessuno lo può vedere. Gesù ha i SuperPoteri e lui una volta era morto ma poi non era vero ed è tornato. Forse allora torna pure Nonno. Le catenine con Gesù che mi piacciono più di tutte sono quelle che quando è buio fanno la luce bianca come le stelle sul soffitto della mia stanza.

martedì 29 marzo 2011

22. Tacchino Ripieno

La mattina papà mi ha detto che non ho avuto una menesia. Nella fotografia non sono io quello piccolo, quello piccolo è mio padre e quello grande è mio nonno. Ho capito che Nonno è diventato brutto solo da vecchio, da giovane era bello come mio padre. Spero che papà non diventa brutto pure lui da vecchio. In ogni caso papà non si ricordava del polipo gigante dice che è passato troppo tempo ma io dico che se uno è attaccato da un polipo gigante se lo ricorda. Non te lo puoi ricordare solo se hai avuto una menesia. Forse mio padre ha avuto una menesia, per fortuna di me si ricorda ancora. Per colazione papà mi ha portato al bar, in uno vicino al mare con il sole. Siamo andati solo noi due senza tutti quelli della casa, non c’erano neanche le vecchie vestite di nero. Papà mi ha detto che potevo prendere tutto quello che mi pareva e io ho preso due brioche con la panna e una cioccolata calda con la panna in un piattino a parte, così la posso mangiare con il cucchiaino e decidere io quanto scioglierla nella cioccolata. La panna è buonissima e se te la mettono nella ciccolata finisce subito tutta e non è bello! Papà mi ha detto che quando torniamo a casa devo essere gentile con la mamma che lei ci è rimasta male che le ho sparato. Mi ha chiesto se capivo cosa voleva dire e io gli ho detto di sì, non sono mica stupido! Dice che mi devo sforzare di pensare a quando la mamma mi piace invece delle volte in cui non mi piace perché le vengono le noie. Una volta che mamma mi è piaciuta tanto è stata quando abbiamo cucinato il tacchino ripieno come nei film americani. Tutte le domeniche facciamo la cucina con mamma e io mi diverto perché posso usare tutti gli attrezzi della cucina e anche il rompi barattoli e i coltelli se lei mi aiuta. La volta del tacchino però mi è piaciuta più di tutte perché era grandissimo e dentro ci stava un pollo! Praticamente il tacchino ripieno è per le famiglie americane che hanno tanti figli e i figli hanno sempre tanti amici a cena. Un tacchino ripieno lo possono mangiare in tantissimi, che ne so, in quasi cento, credo! Gli americani comunque sono tantissimi e non c’è problema. Per fare un tacchino ripieno serve un pollo intero ma senza la testa e poi ci vuole la carne macinata, le noci, il sale, il pepe, quello nero, e dopo un po’ di tutto. Se per esempio è avanzata la pizza della sera prima, ci si può mettere pure quella dentro al tacchino, noi non ce l’abbiamo messa perché io la sera prima avevo mangiato tutta la pizza. Era quella con le patate e la mozzarella e i bastoncini di Rosso Marino sopra. Il Rosso Marino ce lo abbiamo piantato in giardino vicino alla salvia e io vado sempre a prenderlo quando serve. Per il tacchino ripieno non serve. Ecco, io adesso devo pensare a mamma sempre come quel giorno del tacchino. Papà mi ha chiesto se ci posso riuscire e io ho detto di sì. Adesso mi sforzo e penso alla mamma e al tacchino ripieno sempre insieme. Come se mamma e il tacchino sono sposati.

sabato 26 marzo 2011

21. Volare dal vero

Qui a San Vito mi hanno messo a dormire nella stanza che era di papà quando era piccolo e viveva in questo posto pieno di vecchi e con la puzza di pesce che si sente dappertutto.
Il letto è un po’ duro e fatto con i ferri abbattuti che sono come i rami abbattuti degli alberi, ma invece di essere legno è ferro.
Domani mattina presto dobbiamo andare tutti all’ospedale per prendere il nonno che sta nella stanza dei morti perché io gli ho sparato. Allora con la scusa che ci dobbiamo svegliare che so io, alle sei, mi hanno mandato a dormire prestissimo che io non ci volevo venire a dormire. Le vecchie puzzolenti volevano ancora che mi toglievo il costume da Invisible SuperGuy e mi mettevo un pigiama schifoso che secondo me faceva venire il pizzicore. Papà per fortuna ha detto di non essere inesistenti, che è quando qualcuno ti rompe tantissimo sempre con le stesse cose, e che il pigiama lo potevo mettere sopra al costume. Papà ha pure detto che adesso devono lasciarmi in tranquillità dopo tutto quello che è capitato. Le vecchie, Vaffanbroccolo, non ci sentono proprio! Quando non stanno a piangere e a dire le loro cose da alieni che non si capisce niente, mi fissano e mi viene l’imbarazzamento. Ma che hanno da guardare?! Va bene che ho i superpoteri ma anche Invisible SuperGuy ce li ha e non ci sono sempre le vecchie che gli stanno intorno.
Comunque alla fine sono contento che mi hanno mandato a dormire perché così posso stare per conto mio.
Vicino al letto c’è una foto. È proprio strano perché mi sembra che nella foto ci stiamo io e papà ma io non mi ricordo che ci siamo fatti una foto con un polipo gigante su una barca. Se ci attaccava un polipo gigante me lo ricordavo. Il polipo forse era azzurro oppure rosso ma non si capisce perché la foto è nel bianco e nel nero. Praticamente sembra tutto un po’ grigio.
Vicino alla finestra c’è un disegno brutto con il nome di papà scritto sotto, è un bambino che vola ma senza aereo, vola dal vivo nel cielo e passa vicino a saturno e alle stelle.
Io disegno meglio di papà e perciò non lo farò il dentista da grande. Lui poteva fare il dentista o il cameriere perché per questi lavori non serve disegnare bene. Io invece posso fare i progetti e magari disegnare le macchine superveloci oppure le torte superbuone che poi i cuochi le guardano come sono e le cucinano.
Domani devo chiedere a papà del polipo, magari mi è venuta una menesia e non mi ricordo più. Anche in una storia di Invisible SuperGuy a un cattivo veniva una menesia e non sapeva più quale era la sua casa e come era fatta sua moglie.
Era una cosa triste perché il cattivo aveva pure un figlio e non lo sapeva e gli diceva vai via.

mercoledì 23 marzo 2011

Je suis

Là où les adultes s'oublient de regarder.

20. Caccia alle zanzare

La Sicilia è un posto pieno di zanzare.
Ne ho viste tredici solo oggi che è il primo giorno che siamo venuti.
Ho pensato che dopo chiedo a papà se posso chiamare Filippo al telefono per dirgli delle zanzare.
Io e Filippo ci conosciamo da quando eravamo piccoli e stavamo all'asilo e stiamo insieme anche adesso che abbiamo iniziato la frequentazione delle elementari.
Le nostre cose preferite sono leggere Invisible Super Guy e uccidere le zanzare, anche le mosche, ma le zanzare di più.
Abbiamo scoperto che le zanzare ti guardano negli occhi e si accorgono che tu le vuoi pigliare oppure ammazzare e allora scappano via velocissime e non le prendi più. Allora io e Filippo facciamo dei piani bellissimi e riusciamo a cacciare tutte le zanzare. Ci mettiamo gli occhiali da sole e ci sdraiamo sul letto così sembra che dormiamo e le zanzare comunque non lo possono sapere che noi facciamo per finzione perché non vedono che abbiamo gli occhi aperti e non stiamo addormentati per davvero.
Quando una zanzara si avvicina perché ci vuole pungere per prendersi tutto il nostro sangue, noi gli tiriamo un piatto di carta pieno di colla e gli diamo una super botta in testa e la facciamo appiccicolare che dopo non si può più liberare.
Una volta abbiamo preso sette zanzare e una mosca. Filippo è un po' meno bravo di me ma anche lui è bravo a prendere le zanzare, solo che ogni tanto si leva gli occhiali da sole perché lui deve portare pure quelli da visione e allora non va tanto bene, le zanzare sono furbissime e subito si accorgono che lui non dorme e le vuole uccidere e allora stanno lontane o scappano.

martedì 22 marzo 2011

Je respire

Ascoltere sempre la stessa canzone, avere voglia di parole banali, frasi già dette e sentite, di non pensare, di non capire, di non domandare per avere ancora un senso.
Aspettare che tanto ora fuori c'è sole che la primavera non è solo un'idea.
Che ripensi alla tua vita come se avessi già quasi cento anni e invece ancora no.
E ogni giorno che è passato e ha cambiato un po' il tuo modo d'inlicanare la testa e di guardare davanti e di spostare tutto dopo i tetti delle case, verso il cielo.
E pensi agli amici che hai perso, agli occhi che non incrocerai mai più, agli odori che prima o poi diventeranno e torneranno sconosciuti.
E un giorno in auto con il caldo sui vetri e l'odore di plastica e cloro sulla pelle e gli alberi in fiore che fanno odore e un caffé sul lungomare di Ostia e Lisbona che ti aspetta all'alba e Roma al tramonto e le notti a Parigi e la pioggia a Bologna.
E tua nonna che prepara il sugo e poi hai vent'anni ed è l'estate più calda del secolo, almeno dicono così, è ci sono i sandali e il lavoro nella colonia estiva e trecento bambini in tre mesi che arrivano da te e tu che urli con loro e ridi con loro e pensi che il futuro non farà mai più paura.
E fai la doccia veloce e i vestiti sono leggeri e quando tornerai mangerai un gelato da Martina e la vita inzia e finisce tutta nei gesti di una giornata, nel piccolo, nel vivere il futuro perché è già nel presente e non devi volerlo e pensarlo e convincerlo a somigliarti perché è lì tutto confuso nell'oggi, senza domani.
Salire le scale di notte dopo il lavoro con il gatto che ti aspetta sul tetto e tornare a casa insieme dopo una cena al cinese con il cane che fa le feste e io che torno su da Modo un lunedì notte e faccio le scale correndo e tutte le case si confondono e tutti i luoghi sono uno e sento lo stesso fiato che manca e io che trattengo il respiro per qualche secondo e poi lo mollo giù che finalmente lo so che sono felice.
Oggi io penso a quel momento là, quando trattengo il fiato.

sabato 19 marzo 2011

19. A San Vito ci sono venuti gli alieni

Poi con papà siamo arrivati a San Vito che io non me lo ricordavo tanto.
Le case erano quasi tutte bianche e le persone tutte vecchissime o che stavano in mare e a me mi è sembrato che nessuno faceva le cose normali che bisogna fare come andare al supermercato o parcheggiare la macchina.
Io ho pensato che forse ci sono venuti gli alieni a San Vito e si sono mimizzati con gli altri che ci abitano e adesso nessuno li può più riconoscere. Ma io penso che quelli mimizzati li puoi riconoscere perché non ci vanno al mare che se no la loro tuta da umano si bagna tutta e allora tu puoi vedere che loro sono grigi oppure gialli.
A casa di Nonno era pieno di gente. Tutti antipatici che io gli volevo sparare con la pistola a Raggi Alfa se ce l'avevo ancora. Anche con quella di Vik ma me l'avevano tolta.
Papà mi aveva anche detto che per un po' non le potevo usare le pistole che di questa cosa ne riparlavamo a casa nostra. Casa nostra è a Bolzano e perciò ne dobbiamo riparlare fra tanto e a me mi sono venute tutte le furie che per fortuna non c'era la mamma che mi dava le noie che io non posso proprio più sopportare nessuno!
Nonno non c'è.
Sta in ospedale insieme agli altri morti e poi lo portano qui e poi andiamo a piedi in Chiesa e lui va da Dio e scompare.
Nessuno si è arrabbiato che ho ucciso nonno e mi hanno dato un sacco di cose da mangiare quando siamo arrivati. Ho capito che nonno stava antipatico a un sacco di gente. Pure il pesce mi hanno dato da mangiare, anche se era ancora mattina. A me il pesce mi fa tutto schifissimo che fa puzza e mi si mettono le spine dentro il palato che è la parte di sopra della bocca. Gli anelli fritti solo mi piacciono tantissimo.
Qui è pieno di vecchie tutte uguali vestite di nero. Io gli faccio un po' paura perché hanno saputo dei Super Poteri e allora si avvicinano e mi toccano la faccia e poi iniziano a piangere e a dire cose che non capisco. Loro forse sono alieni e parlano la lingua degli alieni e non si sono ancora mimizzate bene. Se c'era Invisible Super Guy lo scopriva subito.
Io non è che voglio sparare a tutti ma se loro continuano così poi voglio sparare anche alle vecchie vestite di nero. Non mi devono toccare tutte, vaffanbroccolo! Certe mi toccano pure la testa che io non lo so come gli viene di fare questa cosa qua. Una vecchia ha pure detto che mi devo togliere il costume di carnevale e io le ho dato tre calci ma poi è arrivato papà e mi ha portato via. Altrimenti la distruggevo sicuro quella vecchia che è un alieno mimizzato. La distruggevo pure senza la pistola che ormai mi sono venuti i Super Poteri anche senza la pistola.

giovedì 17 marzo 2011

18. Stare nel silenzio

La prima cosa che abbiamo fatto quando siamo rimasti soli con papà che mamma era partita verso casa, è stata che abbiamo comprato il numero speciale dell'estate di InvisbleSuperGuy che era tanto che lo volevo.
Quando ero piccolo che avevo ancora cinque anni io coloravo tutto il fumetto che era solo nel bianco e nel nero e facevo le parti che mancavano perché magari il disegnatore si era dimenticato.
Adesso che sono grande non lo faccio più che coloro InvisbleSuperGuy perché dopo si rovina e non si vede più bene quando giri le pagine che nella trasparenza ci sono tutti i colori e non si può più capire bene quello che succede.
Avevo chiesto a mamma se mi poteva ricomprare i fumetti che avevo colorato perché non li volevo più così e se li guardavo mi venivano subito tutte le furie dentro, che non me lo so bene spiegare come mai.
Mamma però è un po' nell'avarizia, che vuol dire che non le piace tanto fare i regali anche se sei suo figlio e non ha altri figli oltre te e ti dovrebbe fare la felicità sempre.
Comunque non mi importa più perché mi sono venuti i SuperPoteri e quando anche io e papà torniamo a casa vado dall'edicola e gli chiedo tutti i fumetti nuovi e se non me li vogliono dare gli sparo, caso mai.
Tanto me li danno perché appena gli dico che sono come InvisbleSuperGuy tutti i due signori dei giornali si stupiscono e me li danno.
Speriamo solo che ce li hanno perché certe volte nelle edicole i giornali finiscono subito e non si possono mai più ritrovare in nessun modo.
Quando ero piccolo facevo delle cose senza pensare tanto, ma per fortuna adesso basta.
Da quando siamo partiti che ho sparato a nonno, per esempio, non faccio neanche più che mastico la maglietta o il maglione della lana.
Prima lo masticavo certe volte che mi veniva un po' normale e non mi accorgevo, ma adesso no.
Una volta era pure successo che mamma mi aveva messo una maglietta rossa e io senza che mi facevo gli accorgimenti l'avevo masticata e mi era venuto tutto rosso sulle labbra e sulla bocca tipo una femmina e a scuola mi avevano tutti preso in giro e io avevo buttato il tavolo per terra e pure la sedia e dopo, la maestra, lo ha detto a mamma che mi ha fatto una punizione grandissima.
Per tantissimi giorni non si poteva accendere la televisione e sentire la musica o l'i-pod o il computer, niente di niente.
Nemmeno papà lo poteva fare. La mamma ha detto che dovevamo approfittare del silenzio per fare le flessioni su quello che era successo a scuola e su come stavo diventando.
Papà aveva detto che non stavo diventando e che non bisognava fare esageramenti che poi tutto andava a posto e io ero d'accordo.
Mamma ha detto che gli faceva bene pure a papà stare nel silenzio che anche lui si doveva fare le interrogazioni su di me.
Io e papà siamo più tipi diversi da mamma.
Noi non ci facciamo tante interrogazioni e un giorno che mamma era andata a fare la spesa abbiamo messo tutta la musica del rock e abbiamo saltato sul letto e lei non si è accorta di niente.
Dopo quando è tornata abbiamo di nuovo fatto finta che stavamo sempre nel silenzio con le interrogazioni.
Però poi mi è un po' dispiaciuto che avevamo fatto questa cosa che mamma lo non sapeva perché lei era tornata che ci aveva fatto dei regali che forse aveva capito che era troppo severamente con noi e voleva che non ci veniva la tristezza a forza di stare nel silenzio.
I regali erano una torta di compleanno ma senza che era un compleanno e dei colori per me e un libro per papà che a lui gli piaceva molto quello scrittore che lo aveva scritto.

martedì 15 marzo 2011

17.La gatta al largo

Quando dopo, alla fine di tutto, ci hanno mandato via dall'ospedale e un dottore, che aveva visitato mamma mi ha detto che Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.
Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino è un modo di dire che vuol dire che non è una cosa vera ma una cosa che tu ti devi immaginare nella tua testa, tipo un film, e dopo capire che significa. Per esempio la gatta è un po' scema e nuota tanto e si stanca e dopo alla fine, non riesce più a tornare indietro nella riva e si affoga e tira continuamente fuori una zampa e cerca di non annegare ma alla fine annega.
Questa cosa qui della gatta al largo vuol dire che non devi esagerare.
Il dottore dice così perché ho sparato a mamma e lei però non è morta come nonno perché invece della pistola a Raggi Alfa ho usato quella di Vik e Missy.
Da quando ho sparato a mamma è tutto peggio.
Quando avevo sparato a nonno andava bene perché ero contento che mi erano venuti i SuperPoteri.
Adesso a mamma gli è uscito tutto il sangue e tutto è diventato brutto.
Allora dopo mi è venuta un po' la tristezza dentro, dove sono le costole, e ho pensato sempre alla gatta che si affoga.
Chi erano i figli della gatta?
Adesso, dopo che si è affogata, chi li bada i gatti piccoli?
Perché la gatta non è tornata indietro?
Come mai non è affogata con tutta la zampa e ha continuato a tenere la zampa fuori invece che andare tutta nel fondo del mare?
Non l'ho potuto dire a nessuno che mi era venuta la tristezza dentro le costole perché mamma e papà quasi non mi parlavano.
Non è come quando si arrabbiano oppure che perdono tutte le pazienze come quando ho tolto le piante dal vaso grande perché volevo fare la piscina per la tartaruga e il vaso era bello e alla tartaruga le piaceva se diventava la sua piscina.
Pure se la tartaruga non era la mia ma di Filippo che l'aveva portata per giocare.
E' tutto diverso, non lo so se poi torna come prima, adesso è diverso.
Non lo so dire come, ma come non lo avevo mai scoperto prima.
Adesso, se per esempio divento anche io una gatta e nuoto dentro il mare lontanissimo, c'è il caso, che se mi stanco, mi affogo e nessuno mi viene a salvare.
Può essere che mamma e papà non se ne accorgono e che io mi affogo e rimango con le braccia in alto e spero che mi salvano ma nessuno mi salva.
Questo voleva dire il dottore.
Che adesso, se per caso mi affogo, nessuno mi salva.
Il dottore è una persona cattiva e crudele che dice cose brutte ai bambini per mettergli le paure.
Se c'era Invisible SuperGuy il dottore non lo diceva della gatta e non mi metteva paura.
Se c'era Invisible SuperGuy il dottore era gentile se no ci prendeva tante botte e calci e pugni che aveva una lezione che si meritava per essere un uomo crudelissimo e malvagio perché ha le forze del male dentro.
Invisble SuperGuy le sistema sempre per le feste le forze del male.
Sistemare per le feste non vuol dire addobbare la casa per il compleanno o per Natale, ma dare tantissime botte che dopo uno, non fa più le cose sbagliate e diventa onesto e bravo oppure ci prende di nuovo le botte e via così finché non impara.
Adesso a me, vaffanbroccolo, mi è venuta voglia di fargli del dolore al dottore ma siamo già andati via e non posso tornare.
Vaffanbroccolo!

lunedì 14 marzo 2011

16. Ho le trottole nella testa

Ecco, adesso non ci capisco più niente! Tutto è colpa di quella scema di mia madre, vaffanbroccolo!
Mi sono venuti tutti i capovolgimenti nella testa, come se dentro si è messo tutto a girare e non capisco niente e non mi sento tanto con l'umore buono.
La mamma è andata a Bolzano e non può venire con noi a vedere Nonno che è morto. Papà le ha dovuto prendere un auto con l'autista come alle persone ricche che mamma ha tutte le noie e solo così ci tornava a casa.
Il braccio dove le ho sparato non le faceva tanto male e all'ospedale le hanno messo le bende come in tv e non l'hanno operata e quindi non le hanno fatto l'anestetizzazione.
Era una ferita di superficie e ora va tutto bene. Le ferite di superficie sono quelle che non vanno tanto giù nella carne, che ne so, vicino all'osso o al cuore, ma rimangono sopra.
Io una volta mi sono fatto tantissimo male perché sono caduto dalla bicicletta e mi è uscito tutto il sangue dalla testa e mi hanno dovuto mettere i punti che mi hanno fatto malissimo. Era una ferita di superficie ma era bruttissima lo stesso!
Ho dato dei calci al dottore che mi metteva i punti e aveva detto a quelle stupide delle infermiere di tenermi fermo sul lettino, ma io mi sono liberato lo stesso i piedi. Anche se mi tenevano stretto io mi sono liberato! Al dottore gli è uscito il sangue dal naso e gli sono caduti gli occhiali perché anche se ho i piedi ancora piccoli sono fortissimo.
Era uno stupido e faceva odore di dentista ma non era un dentista, era solo un dottore che mette i punti nella testa. Il dottore aveva pure una cravatta verde vomito che dentro Invisble SuperGuy solo i cattivi hanno una cravatta verde vomito e infatti spesso ci rimangono strozzati dentro.
Quando ti mettono i punti vuol dire che ti ricuciono con l'ago e il filo solo che invece della stoffa cuciono la tua pelle.
A mamma le hanno messo sette punti, a me ne avevano messi solo tre. Alla fine i punti sono una specie di crocette fatte come le X.
Mi è rimasto tutto il segno in testa e ora non mi crescono più i capelli dove mi ero fatto male e mi avevano messo i punti.
Per fortuna a mamma i punti li hanno messi sul braccio così non ha problemi che le cadono i capelli. Lei è femmina e le femmine stanno sempre a dire dei capelli e che se li devono colorare di un altro colore e che poi se li devono tagliare e che non sono belle se non vanno dal parrucchiere. Papà ha detto che se a un maschio come lui o come me gli cadono i capelli non succede niente ma se gli cadono a una femmina dopo è tutto un casino perché diventa brutta e gli vengono tutte le furie. Se sei femmina la cosa più importante della tua vita sono i capelli invece se sei maschio è meglio. Per i maschi la cosa più importante di tutte è che sei forte e che sai dare le botte.
Ho chiesto ha mamma se le avevano fatto male e se voleva che usavo i SuperPoteri con il dottore e lei ha guardato papà e dopo si è messa a piangere tantissimo che pensavo rimaneva a piangere per sempre.
Allora io, adesso, ho le trottole nella testa.

venerdì 11 marzo 2011

15. L'appendicite dentro l'intestino

Mentre aspettavamo che facevano la visita a mamma mi è scappata la pipì ma papà ha detto che si sentiva molto stanco, che potevo andare da solo e che lui mi aspettava lì che tanto il bagno non era lontano e si vedeva da dove eravamo seduti.
Negli ospedali ci sono tutte le malattie e tu ti puoi ammalare se ci vai senza essere malato.
Le malattie vivono dentro l'ospedale che è una specie di casa delle malattie e allora devi stare attento a tutto come con gli icari.
Ci sono anche le persone pericolose dentro gli ospedali perché anche i cattivi si ammalano e bisogna curare tutti mi ha spiegato un giorno papà.
Adesso infatti che vado al bagno sto attento che non mi succede niente e caso mai uso i SuperPoteri che anche senza la pistola a Raggi Alfa o quella di Vik io ormai sono fortissimo.
Se incontro un cattivo lo faccio ammalare ancora di più che poi alla fine nessuno lo può più curare e muore subito.
Nella vita ti possono venire tante malattie e molte non si sa bene che malattie sono perché ti vengono solo se abiti in un paese straniero o se non ti lavi mai le mani o se vivi in mezzo alle cose sporche tipo se vivi dentro un cassonetto della spazzatura.
A Filippo una volta lo hanno portato all'ospedale perché gli era venuta l'appendicite e lo hanno operato e dopo non è venuto a scuola per una settimana o anche di più.
L'appendicite ti viene perché c'è un pezzo dell'intestino che si ammala. L'intestino è quella cosa tutta lunga che hai nella pancia e che serve a fare la cacca.
Se per esempio ti mangi un sassolino o un nocciolo di ciliegia o la buccia di un uovo o un pezzo del guscio della cozza o della vongola, allora ti viene l'appendicite.
Il pezzettino ti rimane dentro l'intestino e ti fa venire dolore e ammalare tutto e allora ti devono aprire la pancia e te lo devono togliere.
L'appendicite ti viene con il mal di pancia e con il male alla gamba.
Anche a papà lo hanno intervenuto con l'appendicite e infatti ha tutta una cicatrice più grande di quella di Filippo che appena era tornato a casa dall'ospedale me l'ha fatta vedere.
A me non mi è mai venuta l'appendicite e non ho paura che mi viene perché ti può venire una volta sola e dopo non torna mai più.
Anzi, se mi viene per dire adesso, è anche meglio così me la tolgono subito e risparmiamo il tempo che tanto dobbiamo stare qui e aspettare mamma.
Così dopo, caso mai mi tolgono l'appendicite, può essere che mi mettono in un letto vicino a quello di mamma e papà ci può portare le cose da mangiare a tutte e due e anche i fumetti di Invisible SuperGuy e stiamo insieme tutti e tre.
Adesso invece non ci possiamo stare insieme e infatti dopo che ho sparato a mamma siamo venuti qui tutti divisi.
Mamma è venuta dentro l'ambulanza e io e papà con l'auto della polizia.
Vik e Missy invece sono andati via a piedi e hanno corso velocissimi che nessuno li ha potuti vedere o fermare.
Ho chiesto a papà dove sono andata ma lui non lo sa e mi ha detto di non pensarci più a questa cosa di Vik e di Missy,
Gli ho anche chiesto se secondo lui mi viene l'appendicite e lui mi ha detto di no.
Come fa a essere sicuro?
L'appendicite viene come l'improvvisazione e nessuno lo può sapere prima tranne che se sei quello che ha l'intestino con il pezzettino dentro e allora può essere che non ti senti tanto bene, ma un po' male.
Io infatti adesso mi sento un po' che non sto tanto bene e può succedere che mi ammalo di appendicite e sono fortunato perché stiamo dentro l'ospedale e non dobbiamo correre.
Qui ci sta subito un dottore che mi fa l'operazione e finisce tutto subito.

giovedì 10 marzo 2011

14. Orari Sciolti

Una volta con mamma e papà siamo stati a New York, è stata l’estate prima di questa. In America hanno gli orari fusi e quando è ancora giorno a New York in Italia è già notte. Praticamente gli orari fusi ti fanno creare un buco nel tempo come nei fumetti di Invisible SuperGuy, è come se il tempo non esiste più quando c’è l’orario fuso.
Adesso che sto qui nella sala d’attesa mi sembra come quando c’era l’orario fuso e non mi sento tanto bene. La sala d’attesa si chiama stalleria negli ospedali che forse un giorno, tantissimi anni fa, ci si posteggiavano i cavalli mentre si aspettava che qualcuno guariva. Prima non c’erano le automobili e tutti andavano a cavallo oppure ad asino se non avevano tanti soldi. Nella stalleria bisogna essere con tanta pazienza e andare a prendere il cibo nel distributore automatico. Il dottore ha detto che mamma guarisce di sicuro ma che dobbiamo aspettare nella stalleria prima di vederla. Papà si è messo a piangere ma io ho fatto finta di non vederlo che già mi sento che non capisco niente da quando siamo qui e non lo so se è ora di cena o di andare a dormire. Proprio come quando c’era l’orario sciolto.
Più tardi vediamo la mamma e poi succede che mi devono fare delle domande. Mi fanno delle domande perché non ho più la pistola a Raggi Alfa e vogliono sapere dove l’ho messa.
Alla mamma ho sparato con la pistola di Vik.
È uscito tutto sangue e io ho vomitato e poi mi sono come addormentato di sasso.
Mi sono addormentato come quando mi viene la febbre altissima che guardo la tv e poi tutto insieme mi sveglio e la tv è spenta e c’è tanto tempo che è passato ma io non l’ho saputo e fuori è già buio.
La polizia ci ha trovato perché ho sparato. Ho fatto tanto rumore quando ho sparato. Mi ha detto papà che Vik e Missy sono scappati e che adesso il rapimento è finito.
A me Vik e Missy stanno simpatici e un po’ mi dispiace che non sono andato con loro.
Mi dispiace anche che la mamma è nell’ospedale.
Però lei stava per dare un morso enorme sulla testa di Vik e io non volevo che gli faceva male e allora le ho sparato.
Ho chiesto a papà se quando mi fanno le domande mi portano in prigione e lui ha detto di no, che forse in prigione ci vanno Vik e Missy quando li trovano perché ora sono scomparsi.
Sono contento che mi sono venuti i SuperPoteri, così dopo li posso salvare Vik e Missy se li mettono in gatta nera.

martedì 8 marzo 2011

Cours à l'école élémentaire

Al corso di francese i miei compagni di classe sono armeni, russi, ucraini, indiani, brasiliani, filippini, inglesi, australiani, cileni, spagnoli, svedesi, pakistani, ivoriani, serbi, portoricani e polacchi.
Poi c'è un signore che viene da un posto che non ho capito e una signora che credo sia del Guatemala ma non ho capito bene neanche lei.
Facciamo lezione in una scuola elementare e i banchi sono un po' piccoli per starci comodi.
Il nostro insegnante è molto severo e pronuncia il mio nome non tanto bene e infatti ieri mi chiamava per farmi delle domande e io all'inizio non avevo bene capito che ce l'aveva con me.
Poi ho capito e ho risposto e ho subito sbagliato il pronome possessivo perché ho usato la forma singolare invece di quella giusta che era plurale.
I bambini che frequantano la scuola di giorno lasciano i libri sotto il banco e ieri alla lavagna c'erano gli esercizi di matematica, avevano studiano le equazioni.
C'era odore di bambino ovunque.

lunedì 7 marzo 2011

13. Un bambino con l'intelleigenza

Quando si sono tutti addormentati nella macchina io ho solo fatto finta. Sono bravissimo a fare finta di dormire perché quando ero piccolo e andavo alla scuola dei piccoli mi facevano sempre dormire dopo pranzo ma io facevo solo finta e rimanevo sveglio ma con gli occhi chiusi.
Ho fatto a scambio con la pistola e ho preso quella di Vik.
A lui gli ho dato la mia che è a Raggi Alfa e mi sono presa la sua che fa paurissima, almeno così, quando tutto finisce tutto il rapimento, io ho una pistola più impaurente e che funziona anche con mamma che le vengono sempre tutte le noie e non si può sopportare.
Io sono uno con l’intelligenza!
In classe sono quasi quello che ha più intelligenza, vengo subito dopo Marco che però non è per niente simpatico e puzza e dice male la erre. Io invece mi faccio la doccia grande tutti i sabati prima di mangiare la pizza e due doccie piccole quando vado a giocare a calcio. Sono sempre tutto improfumato di buono!
Adesso che mi sono venuti pure i Super Poteri sono praticamente perfetto.
InvisibleSuperGuy lo dice sempre nei fumetti che senza intelligenza i super poteri non servono a niente. Infatti lui è uno con l’intelligenza da vendere.
Vik non si è accorto dello scambiamento delle pistole e quando si è svegliato io ho fatto il falso tonto e nessuno si è accorto di niente.
Abbiamo subito ripreso a viaggiare con la nostra automobile perché Vik e Missy vanno molto di fretta e non vogliono che la polizia li prende.
Sono contento che adesso per colazione ci sono sempre le cose che non abbiamo finito la sera. A casa invece trovavo sempre il latte che non mi piace, che quella scema di mia madre lo fa sempre troppo caldo e a me mi fa vomitare quasi come il miele. Nemmeno a papà piace il latte caldo e lei dice sempre che lui mi fa venire le brutte abitudini e che non si bevono le cose fredde di mattina che se no dopo, viene l’infreddamento dentro la pancia.
Stamattina ho mangiato un pezzo di porchetta e ho bevuto la coca cola.
Mia madre mi ha guardato così male che se non aveva l’imbavaglio sono sicuro che urlava.
Anche papà ha l’imbavaglio ma lui non mi guardava male.
A papà la porchetta gli piace un sacco.

sabato 5 marzo 2011

12. Il Barbecco

A Vik gli avevo detto una bugia perché io lo avevo visto un morto anche se nessuno lo sa e nemmeno la mamma che pensa che non me ne ero accorto.
Una volta eravamo andati al centro commerciale vicino a casa per fare la spesa che dovevamo fare una cena in giardino perché era estate e papà cucina sempre dentro il barbecco e tutti si mangiano le salsicce e io pure.
La bistecca no perché è troppo dura e rimane con il sangue dentro che mi fa un po' schifo e è amaro.
Vicino al centro commerciale ci vivono i barboni che sono anche femmine e si chiamano così perché gli cresce la barba lunga a tutti, anche alla femmine perché non si curano tanto e vivono in strada e allora non si lavano e gli viene a tutti la barba lunga.
Quando siamo usciti con le buste della spesa un barbone maschio che stava vicino alla porta è caduto fortissimo in avanti che sembrava lo avessero spinto ma invece non lo aveva spinto nessuno e dopo non si muoveva più e aveva la faccia tutta schiacciata sulla terra e mamma mi ha portato subito via.
Mentre salivamo in macchina sono venute tutte persone intorno al barbone e hanno detto che era morto e poi è venuta la polizia del centro commerciale, che non è proprio la polizia vera ma ha le pistole lo stesso, e hanno fatto allontanare tutti e poi hanno messo delle cose per chiudere la porta e sono rimasti lì.
Così nessuno saliva sopra al barbone che era morto e dovevano tutti usare l'altra uscita.
Quando andavamo via ho visto che arrivava l'autoambulanza e ho chiesto a mamma dove portavano il barbone morto e lei mi ha detto che non era morto, che dopo guariva e che lo portavano a un ospedale e che non ci dovevo pensare a questa cosa qui.
Il barbone che era morto, prima che moriva aveva gli occhi verdi che li avevo visti perché erano grandi e tutte le mani nere dello sporco e portava i guanti di lana senza le dita pure se era estate.
Quando è morto è caduto e non lo so come gli sono diventati gli occhi perché gli si erano chiusi, le mani però gli sono rimaste uguali con lo sporco solo un po' chiuse.
Dopo io ho fatto finta che ci credevo a quello che diceva mamma perché se no lei ci rimaneva male e mi dispiaceva.
Certe volte le vengono i pensieri nella testa a mia mamma e allora deve stare tranquilla, così mi ha detto papà.
Ho pensato che anche quella volta lì, del barbone che era morto, le erano venuti tutti i pensieri nella testa a mamma, e ho fatto finta anche io che il barbone non era morto perché mi piaceva anche a me di più pensare così.
Certe volte io e mamma andiamo d'accordo e allora non le voglio fare i dispiaceri e dire a Vik che avevo già visto un morto.
Poi comunque non lo avevo visto bene come nei film perché aveva la faccia nella terra e non si poteva capire bene che faceva.
Adesso, quando arriviamo, guardo bene il nonno che sicuro me lo fanno vedere perché gli ho sparato io e non è che mi possono dire che è solo malato e dopo guarisce.
Ci hanno detto che è proprio morto e pure mamma e papà lo hanno detto.

venerdì 4 marzo 2011

je m'émeus

Non lo so bene che mi è preso, forse una specie di suscettibilità o di facilità alla commozione.
Per dire, stamattina, sono solo le 10 e 44 e già mi è venuto quasi da piangere due volte perché mi commuovevo.
Va be', forse sono ancora provata per ieri sera. Un signore di più di 80 anni si è seduto vicino a me in biblioteca e mi ha corretto tutti gli esercizi di francese che stavo facendo.
Era un maestro in pensione che sapeva anche un po' d'italiano.
Solo quando è tornato la seconda volta dopo aver salutato e con un foglio tutto sgualcito in mano ho notato che aveva tre buste delle spesa con sè e che erano tutte piene di giornale e indossava scarpe spaiate e aveva scritto sul foglio i giorni in cui studio francese alla Mairie e voleva una conferma per annotarsi per bene l'orario.
Forse lo incontrerò ancora.
Comunque conosce molto bene la sintassi e la fonetica.

giovedì 3 marzo 2011

Les Mouchoirs

Sono due giorni che vado in giro e tutti mi fermano per chiedermi delle cose o per parlarmi, ovviamente in francese e ovviamente tutto ciò mi richiede uno sforzo non indifferente.
Ieri per esempio in biblioteca c'era una persona che voleva dei fazzoletti di carta ma parlava a bassa voce e io non capivo bene e lei pensava che fosse per via del volume troppo basso, ma secondo me era per via che me lo chiedeva in francese e che se non sono preparata al fatto che qualcuno mi sta per parlare in francese non capisco.
Alla terza volta ho capito.
Poi dopo è venuto un signore cileno che voleva sapere in francese che lui parla male e io peggio se potevo salvargli un immagine con un programma che io non conoscevo, che era su un mac che io non uso, e parlando in francese che non era la lingua di nessuno dei due.
Poi al sumpermercato la cassiera mi ha chiesto di dire a tutti che io ero l'ultima della fila e che poi la cassa chiudeva e allora mi sono sentita con tutte le nuove responsabilità del francese.
Dopo ancora, in piscina, una signora mi ha chiesto se le spiegavo come funzionavano gli armadietti elettronici e come si inseriva il codice di sicurezza e questa è stata la cosa più difficile di tutte.
A casa, alla fine, ero proprio stanca e dicevo solo, certo che il francese è difficile e poi mi sono messa a studiare e ora è così, ogni volta che prendo il libro e studio mi accorgo di quante cose sbagliate dico e di quante cose assolutamente non so.

mercoledì 2 marzo 2011

11. Chi Bi Uno e Chi Bi Due

Vik mi ha raccontato queste cose di quando lui era piccolo e guardava la televisione. Mi ha detto che lui prima non le faceva le rapine ma che poi ha visto un film che facevano le rapine e sparavano e a lui gli è venuta voglia di fare queste cose qui che rapini le banche e poi scappi. Non mi ricordo come è l'intitolo di questo film.
Mamma non è tanto contenta che io e Vik parliamo ma ha la bocca bavagliata e non può dire niente, dà solo i calci a papà per sfocarsi.
Io una volta ho visto un film che pure se c'era una femmina era bellissimo!
Papà me lo ha fatto vedere di nascosto, che dopo mamma prendeva le paranoie e gli veniva paura che io andavo a scuola con le spade grandi e tagliavo le teste.
Adesso comunque mi sono venuti i Super Poteri e uso la pistola a Raggi Alfa e la spada non la voglio più.
In Chi Bi uno e in Chi Bi due c'è una femmina fortissima che fa le cose da maschio e si vuole invendicare di quelli cattivi.
Quando raccontavo a Vik di Chi Bi uno e Chi Bi due anche mamma a sentito che l'ho visto e gli sono venute tutte le furie e si è agitata tutta sui sedili di dietro e Missy le ha dato uno schiaffo ma lei ha fatto peggio. Allora siamo andati per una strada piccola che non c'era nessuno e hanno fatto scendere mamma per vedere se ridiventava tranquilla perché non si metteva zitta neanche se vedeva la pistola di Vik.
Secondo me Vik e Missy pensano che mia mamma è antipatica ma alla fine è buona anche se strilla tanto e adesso dice sempre che mi sono tatuatizzato perché ho ucciso nonno e invece io sono contento che mi sono venuti i Super Poteri.
Comunque dopo in campagna sono arrivate le nuvole, quelle verdi con dentro la pioggia, e siamo dovuti riandare via nella macchina.
Papà non fa niente che secondo me lui, adesso, non la sopporta tanto mamma.

martedì 1 marzo 2011

Santé


Ho preso il raffreddore.
Qualcuno l'altro giorno teneva la porta della piscina aperta e c'erano poco più di due gradi.
Ieri sera invece siamo stati a prendere una birra dopo il test di francese che era difficilissimo.
Il proprietario ci ha afferto da bere.
E' stata la prima volta che ci offrivano da bere qui.
E' stato come sentirsi a casa, ma più bello.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...