sabato 5 marzo 2011

12. Il Barbecco

A Vik gli avevo detto una bugia perché io lo avevo visto un morto anche se nessuno lo sa e nemmeno la mamma che pensa che non me ne ero accorto.
Una volta eravamo andati al centro commerciale vicino a casa per fare la spesa che dovevamo fare una cena in giardino perché era estate e papà cucina sempre dentro il barbecco e tutti si mangiano le salsicce e io pure.
La bistecca no perché è troppo dura e rimane con il sangue dentro che mi fa un po' schifo e è amaro.
Vicino al centro commerciale ci vivono i barboni che sono anche femmine e si chiamano così perché gli cresce la barba lunga a tutti, anche alla femmine perché non si curano tanto e vivono in strada e allora non si lavano e gli viene a tutti la barba lunga.
Quando siamo usciti con le buste della spesa un barbone maschio che stava vicino alla porta è caduto fortissimo in avanti che sembrava lo avessero spinto ma invece non lo aveva spinto nessuno e dopo non si muoveva più e aveva la faccia tutta schiacciata sulla terra e mamma mi ha portato subito via.
Mentre salivamo in macchina sono venute tutte persone intorno al barbone e hanno detto che era morto e poi è venuta la polizia del centro commerciale, che non è proprio la polizia vera ma ha le pistole lo stesso, e hanno fatto allontanare tutti e poi hanno messo delle cose per chiudere la porta e sono rimasti lì.
Così nessuno saliva sopra al barbone che era morto e dovevano tutti usare l'altra uscita.
Quando andavamo via ho visto che arrivava l'autoambulanza e ho chiesto a mamma dove portavano il barbone morto e lei mi ha detto che non era morto, che dopo guariva e che lo portavano a un ospedale e che non ci dovevo pensare a questa cosa qui.
Il barbone che era morto, prima che moriva aveva gli occhi verdi che li avevo visti perché erano grandi e tutte le mani nere dello sporco e portava i guanti di lana senza le dita pure se era estate.
Quando è morto è caduto e non lo so come gli sono diventati gli occhi perché gli si erano chiusi, le mani però gli sono rimaste uguali con lo sporco solo un po' chiuse.
Dopo io ho fatto finta che ci credevo a quello che diceva mamma perché se no lei ci rimaneva male e mi dispiaceva.
Certe volte le vengono i pensieri nella testa a mia mamma e allora deve stare tranquilla, così mi ha detto papà.
Ho pensato che anche quella volta lì, del barbone che era morto, le erano venuti tutti i pensieri nella testa a mamma, e ho fatto finta anche io che il barbone non era morto perché mi piaceva anche a me di più pensare così.
Certe volte io e mamma andiamo d'accordo e allora non le voglio fare i dispiaceri e dire a Vik che avevo già visto un morto.
Poi comunque non lo avevo visto bene come nei film perché aveva la faccia nella terra e non si poteva capire bene che faceva.
Adesso, quando arriviamo, guardo bene il nonno che sicuro me lo fanno vedere perché gli ho sparato io e non è che mi possono dire che è solo malato e dopo guarisce.
Ci hanno detto che è proprio morto e pure mamma e papà lo hanno detto.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...