venerdì 29 aprile 2011

Bien Bloqué


Allora adesso siamo tornati per qualche settimana in Italia e una cosa bella è che faccio un po' meno fatica a parlare con le persone. Poi non è sempre detto che ci capiamo.
Ho dovuto denunciare la perdita della Carte de la Bibliothèque de Paris per evitare che qualcuno usasse il mio conto, è scomparsa, diciamo così, insieme ad altre cose durante il viaggio di ritorno.
In questura ho fatto 4 ore di fila e poi mi hanno chiesto perché non tornavo in Francia a denunciare tutte le cose che stavo denuncinado lì.
Pensavo che il poliziotto scherzasse e invece era serio.
Poi mi ha detto che la Carte de la Bibliothèque era inutile inserirla perché la denuncia non valeva, non ho chiesto come lo sapeva, perché lo diceva e se conosceva bene il funzionamento del prestito librario in Francia.
Ho chiesto, da brava italiana, se per favore lo aggiungevamo lo stesso nell'elenco e sono stata accontentata.
Ecco, in Francia, ci si dà la mano molto più spesso che da noi, e questo è bello.
Da noi si chiede molto più spesso per favore (favore personale intendo) rispetto a qualcosa che dovrebbe essere la norma.
Poi con la denuncia ho mandato una mail in Francia e dopo dieci minuti mi hanno risposto che il mio conto era stato temporaneamente bloccato fino al mio ritorno e mi hanno rassicurato che non c'erano prestiti in corso.

giovedì 21 aprile 2011

26. Ci hanno rubato nonno

Dopo è successo che nonno era rimasto dentro al camion dei funerali e lo hanno preso.
Tutti i signori del camion dei funerali erano scesi, ma lui stava nella bara e doveva aspettare che lo prendevano per farlo entrare nella Chiesa e in quel momento qualcuno ha preso tutto il camion e se l'è portato via.
Da quando ci hanno rubato nonno, papà è sempre tristissimo. Ha una faccia da funerale anche se adesso il funerale non c'è più perché qualcuno si è preso nonno e non si è potuto fare. Una faccia da funerale è proprio una faccia triste come quella che si vede nei film quando qualcuno muore o parte per la guerra.
In guerra è facile che muori allora tutti fanno già la faccia da funerale.
Prima hanno portato una lettera e le vecchie vestite di nero non volevano che la leggevo e dicevano a papà di stare calmo, di farlo per il bambino. Il bambino secondo loro sono io, ma appena le riempio di pugni o gli faccio male con i SuperPoteri scommetto che non mi chiamano più bambino, vaffanbroccolo! Adesso sono grande e infatti ho potuto leggere la lettera quando nessuno se ne accorgeva. So leggere bene e la maestra mi dice sempre che sono bravo anche se certe volte sbaglio le parole perché ho sempre le fragole. Avere le fragole vuol dire andare di fretta e infatti le fragole vanno di fretta e certe anche se sono mature sono ancora agre. Io, infatti, lo dice anche mamma che sono frottoloso.
La lettera l’aveva scritta Missy e diceva che il nonno ce lo ridà solo se io e papà non riconosciamo Vik al commissariato quando ci andavamo. Papà non mi aveva detto nulla che avevano arrestato Vik e che dovevamo fare quelle cose della polizia americana che guardi le persone da dietro un vetro e decidi se sono quelli che ti hanno fatto male. Comunque Vik non ci ha fatto male anche si ci ha fatto il rapimento e quindi per me, io già non dicevo niente. Prendere la lettera di nascosto è stato facile perché io sono bravissimo a fare le cose di nascosto come Invisible SuperGuy. Per esempio mamma e papà non lo sanno che gioco nell’ascensore quando salgo nello studio dei denti di mamma dopo la scuola. Il pullman mi lascia di sotto e prima di salire al piano tre io salgo su, fino in cima dove ci sta una porta piccola con la terrazza ed è tutto pieno di luce e i muri sono bianchi e sembra tutto una navicella spaziale che mi piace tantissimo. Adesso che sono alto posso spingere fino al sette e arrivare in terrazza se mi metto sulla punta dei piedi. L’anno scorso, che andavo ancora all’asilo, potevo arrivare solo al sei e dovevo sempre usare dei trucchetti per andare fin su. Certe volte salivo sulla cartella oppure chiedevo a Luca che è grande se mi spingeva il sette. Solo che non lo incontravo sempre Luca, anche se sta pure lui al piano tre prende un pullman diverso per tornare a casa che lui va nelle scuole della media che sono diverse.
Mamma non lo sa che vado nel terrazzo perché a lei le vengono sempre tutte le noie e dice che è pericoloso e che non ci devo andare.
Una volta mi ha pure detto che il portiere non voleva ma poi io l’ho chiesto al portiere e lui non ne sapeva niente. Mamma mi ha detto una bugia forse e se ci penso mi tornano tutte le furie e allora non ci penso. Ho promesso a papà che cerco di non pensare cose cattive di mamma, ma solo cose belle come quando cuciniamo il tacchino.
Mi dispiace che Missy ci ha scritto una lettera invece di venire, io la volevo rivedere anche se è una femmina.
Missy è la femmina più simpatica che conosco e infatti sembra un maschio.
Speriamo che la rivedo presto.

lunedì 18 aprile 2011

Jardin Public de Paris


Nell'ultima settimana ho attraversato numerose volte la città in metro o a piedi.
Ho lavorato sodo e studiato molto.
La mia amica Julia era a Paris e ci siamo riviste dopo cinque anni, abbiamo parlato come se ci fossimo viste il giorno prima, lei mi ha raccontato di come vanno le cose in Russia, del suo lavoro e della sua vita lì, e io ho fatto più o meno lo stesso.
Abbiamo parlato una lingua tutta nostra, di parole che arrivano da altre lingue e che pieghiamo per l'occasione a quella che stiamo usando in quel momento.
Mi è venuto in mente che ci conosciamo ormai da più di quindici anni.
Un bambino al parco ieri ha raccolto dei tulipani scavalcando l'aiuola e poi li ha regalati a un bambino un po' più grande che li ha subito buttati via.
Il bambino dei tulipani aveva otto anni forse e nessun in tutto il parco lo lasciava giocare a calcio.
Degli amici sono venuti a mangiare pasta fredda e a bere vino rosso in terrazzo al tramonto.

sabato 9 aprile 2011

25. Colori

Prima di andare al funerale dentro la Chiesa c'era ancora tempo e allora papà mi ha detto che potevo stare in tranquillità nella stanza che era la sua da piccolo e che forse c'era qualcosa da fare. Abbiamo guardato bene dentro i cassetti dell'armadio e abbiamo trovato una scatola di colori. La scatola era diventata tutta vecchia ma i colori no. Si potevano ancora usare e allora papà mi ha dato dei fogli e mi ha chiesto di stare lì a disegnare che lui si riposava un po' e poi mi veniva a chiamare per il funerale e ci preparavamo. La carta non era tanto bella che si vede che era delle vecchie aliene e loro non disegnano mai che non sono capaci e la carta diventa brutta e gialla. A me la carta gialla mi dà fastidio e mi viene voglia di distruggerla e di non guardarla mai più. Allora mi sono messo a sistemare i colori che nella scatola erano tutti sbagliati. I colori devono stare in ordine. Se i colori non sono giusti è brutto, è come se non puoi andare a giocare fuori o se Invisible Super Guy è stato catturato da Killing Joe. Una cosa dell'orribile come l'uovo sodo che è tutto liscido e a me mi fa venire il vomito nella pancia. I colori devono andare vicini quelli che sono amici. Il primo è il giallo che è il mio colore preferitissimo che sta con l'arancione e il rosso perché si somigliano. Poi i due verdi, quello chiaro e quello scuro e dopo celeste e blu. Poi viola che è un colore antipatico che nessuno lo vuole mai usare e che sta da solo, e dopo il marrone che anche lui è meglio che sta da solo che quando lo usi certe volte ti si rovinano tutti i disegni. La maestra ha questa fissazione che lo devo usare il marrone per la terra e ci deve stare in tutti i disegni che dice che la terra è marrone, ma a me non mi pare tanto. Io ci faccio il prato che è verde oppure il pavimento che può essere del colore che ti pare, pure verde come l'erba oppure arancione o azzurro. Marrone fosse per me lo butterei come colore e una volta lo avevo pure buttato ma mamma non ha volute e mi ha detto che lo dovevo tenere anche se non mi piaceva che poi poteva succedere che mi piaceva, ma io non credo. Dopo ci vanno il grigio e il nero, il grigio è un come il nero ma più giovane, deve ancora crescere e dopo diventa scuro come il nero. Il grigio è come se fosse il figlio del nero ma meno forte che gli devono venire ancora i SuperPoteri. Alla fine ci va il rosa che mi fa schifissimo che è il colore delle femmine e a me è sicuro che non mi piace mai e che non mi piacerà in tutta la vita.

giovedì 7 aprile 2011

24. Le cose della Chiesa

È venuto il prete a parlarci. È perché ho ucciso nonno con la pistola a Raggi Alfa. Mi hanno detto che lui era il prete di San Vito anche quando ci viveva ancora mio padre e infatti è vecchissimo, più vecchio anche del nonno. Tutte le aliene vestite di nero si sono messe vicino al prete e hanno tutte cominciato a pregare. Io no. Papà a detto che non ero obbligato e se volevo potevo fare un'altra cosa. A me non mi piace tanto pregare perché mi viene che mi sento come un imbarazzamento nella pancia e mi si scaldano tutte le guance e allora non mi piace. Il prete si chiama Don Giovannino e è proprio un prete e non un ebreo. Gli ebrei sono diversi perché hanno la barba lunga e i cappelli neri e dicono le barzellette. A me mi piacerebbe essere ebreo. A scuola c'è un bambino ebreo e lui si vede che è ebreo perché sembra una persona importante e i suoi genitori sono sempre molto occupati lavorano nella specie di chiesa degli ebrei che ora non so come si chiama ma prima lo sapevo. Gli ebrei sono così, gli viene naturale essere importanti. Questo bambino ebreo si chiama Davide e io lo invidio molto perché a scuola, quando noi facciamo religione lui va nell'aula di arte a disegnare, e a mensa certe volte gli danno le cose diverse da mangiare. Per esempio a lui non gliela danno mai la pasta più schifosissima della scuola che è quella con il prosciutto e la panna che diventa tutta incollosa. Se sei ebreo è meglio e devi imparare tutte le cose degli ebrei. Io lo avevo chiesto a mamma se potevo diventare ebreo perché così andavo anche io a disegnare e non mi mangiavo più la pasta cattiva ma quella al pomodoro. Lei mi ha detto che non era per questo che uno decide di diventare ebreo e poi mi ha detto che comunque noi non siamo ebrei. A me non m'importa. Prima non avevo neanche i superpoteri e poi mi sono venuti. Può succedere pure che una mattina mi sveglio e sono diventato ebreo. Se divento ebreo Davide sicuro se ne accorge perché lui sa tantissime cose della sua religione e può essere che diventiamo amici. Adesso non siamo tanto amici perché lui sta sempre con le femmine che gli fanno tutte le feste perché sono stupide. A me non mi piace stare con le femmine e perciò non ci sono tanto diventato amico con Davide. Sono più amico con Alim che non è ebreo ma di un'altra cosa degli indiani e infatti lui odora sempre di pollo al curry e quando sono andato a casa sua ho mangiato delle cose buonissime che io non mangio mai. La mamma di Alim ci ha dato il pane con dentro le patate e delle lenticchie che erano buonissime e è strano perché a me di solito le lenticchie mi fanno schifissimo. Alim gioca sempre a calcio e vuole fare il calciatore e secondo me ci riesce anche se non ci sono tanti calciatori indiani famosi, però lui ci può sempre diventare. Volevo dire tutte queste cose che stavo pensando a papà, ma lui si era messo a pregare con Don Giovannino e con le vecchie aliene e quando hanno finito mi ha preso per mano e ha detto che dovevamo uscire insieme. A me non mi andava che anche se non mi piace pregare mi piace guardare quello che succede nelle cose della chiesa. A papà però gli veniva da piangere anche se non si voleva far discoprire e allora gli ho detto che andava bene. Siamo andati fino al bar dei gelati, non quello vicino che è sulla spiaggia e che c'eravamo andati per la colazione, ma quello grande che è al centro della città. Ho chiesto a papà perché eravamo andati via e lui mi ha detto che adesso facevano delle cose al nonno che era meglio per un bambino che non le vedevo. Gli ho chiesto che cosa e lui gli è rivenuto un po' da piangere e ha detto solo che lo preparavano per i funerali. Allora ho capito che lo toglievano dalla stanza buia e lo mettevano dentro la bara. Volevo chiedere come la chiudevano ma dopo avevo troppa paura che papà si metteva a piangere troppo e che quelli dei gelati se ne accorgevano e dopo mi veniva vergogna perché lui è grande e se anche io ho sei anni adesso, non so bene che fare se papà si mette a piangere.

martedì 5 aprile 2011

Intervistare Leo Ortolani...


Ecco Come.

L'instant

Questo è il momento. Lascio andare quello che non serve, mi libero del peso. La perdita è meno dolorosa del peso. Ceci est l'instant. Je laisse tomber ça que ne sert à rien, je me libére du poids. La perte est moins douloureuse que le poids.

venerdì 1 aprile 2011

Métro


Dans le Métro il y avait beaucoup de monde et de vers.
Aujourd'hui j'ai lu ce: la neige a annulé la terre.
C'est le printemps des poètes.
Nella metro era pieno di gente e di versi.
Oggi ho letto questo: la neige a annulé la terre.
E' la primavera dei poeti.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...