giovedì 13 novembre 2008

Inside Mattioli (6) ovvero sulla mia infanzia

Sono casualmente cresciuta vicino a un Drive-in, uno dei pochi in Italia, ho scoperto molto tempo dopo. Sicuramente il più grande. Era la fine degli anni settanta, ma il drive-in era lì dalla seconda metà degli anni cinquanta.
La prima volta che mi hanno raccontato che i Drive-in non erano tanto diffusi nel nostro paese, ho stentanto a crederci. Mi sembrava incredibile e un vero crimine contro l'umanità! La triste realtà è stata addolcita quando ho scoperto che comunque in Italia c'erano degli illuminati che ne progettavano la costruzione e ne speravano la diffusione. Un sogno romantico, mi piace pensare, che non si è mai realizzato.
I Drive-in sono dei luoghi bellissimi e indescrivibili per me. C'era anche un Drugstore dentro quello in cui andavo da bambina, c'erano popcorn e muffolette e un sacco di altro junk food che fuori non esisteva e che comunque non mi sarebbe stato permesso di mangiare.
Il Drive-in ha segnato profondamente l'immaginazione e l'immaginario della mia infanzia.
Alla prima occasione ho voluto usarlo in una storia e l'ho fatto per A Volto Coperto.

A seguire i commenti dell'immancabile Mattioli sulla sua documentazione in materia di Drive-in.
Una curiosità, il dettaglio degli altoparlanti lo ha riprodotto dopo che gli ho fatto un disegno esplicativo... insomma, sapete tutti come disegno io (se non lo sapete ve lo dico io, come un bambino di terza elementare non portato per il disegno)... me ne assumo quindi qui, in pieno, tutte le responsabilità.


Note sulla documentazione n.5: Il drive-in.
Ecco la foto della info-card dello Star-Vu Drive-In, che mi è stata utile per capire come funziona nella pratica un drive-in. Si entra da una parte, si esce dall'altra e c'è un baretto per gli snack. Lo dico perché qui a Bologna di drive-in non se ne sono mai visti e, prima che me ne parlasse Luana, credevo che fosse una roba solo americana Cioè, in America si andava al cinema con macchinone cromate e capelli a banana e si incontravano sorridenti ragazze poppute coi golfini di lana e i calzetti bianchi, mentre in Italia c'erano le sedie pieghevoli di legno e i vecchietti con borsalino e giacca grigia a quadretti che fumano tutto il tempo. Mah! A parte il mio gap culturale, documentarmi sui drive-in mi ha permesso finalmente di sapere cos'è quella misteriosa cornetta che si mette in macchina Fred durante la sigla dei Flintstones: l'altoparlante del cinema!

F.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...