venerdì 24 ottobre 2008

BROTHERS AND SISTERS

In famiglia siamo due fratelli e quello che capisce veramente di fumetti è l'altro.
E' anche riuscito nell'impresa impossibile di ritrovare questo racconto che è piacuto a pochi, ma tra quei pochi c'ero anch'io quindi lo ripropongo sul blog che è il mio piccolo regno, la mia personale dittatura sul mondo... avete visto, no? Non ci sono i commenti per questo!


GARBAGE DISPOSER
The Week's love
(Memorie di un tritarifiuti)

Non serve un’anima per capire.
Basta osservare.
Prendere nota dei fatti.
Guardare quello che accade.
Niente domande: tante risposte.
Semplice, banale, ovvio.
Perché continuate stolidamente a riempire la testa di pensieri, i libri di frasi, la bocca di parole?
Cercate tutti affannosamente un senso alla vita un segno del vostro passaggio una parvenza di unicità un biglietto per la storia un posto nella memoria.
Siete scontati e noiosi e annoianti.
Siete uguali a voi stessi.
Sempre.
Vi credete filosofi, scrittori, artisti e geni… perdete inutilmente tempo ad interrogarvi sul mondo mentre questo marcisce.
Siete patetici.
Nel resto dei pasti c’è già tutto quello che serve.
In quello che buttate scansate gettate schifate aberrate c’è tutta la vostra esistenza.
Che vi piaccia o meno.
Siete i vostri rifiuti.

Name: Garbage disposer revolution cover control
Mod. : 342/d
Made in: US
Diary: The7th week of the year


Monday
7.40 a.m.
Coffee
Pancake
Liquid chocolate
Orange juice
6.18 p.m.
Purée of potato (instant)
Peas
Bier (Weisse)
Turkey (slice of)
Bread (white)

(Colazione. Lavoro. Spesa. Cena. TV.
Colazione. Lavoro. Spesa. Cena. TV.
Colazione. Lavoro. Spesa. Cena. Cinema con gli amici –variante sul tema-
Colazione. Lavoro. Spesa. Cena. TV.
Colazione. Palestra. Sesso. Cena. TV. -anche in altro ordine-
Colazione. Barbecue. Cena. TV.
Ecco la mia vita.
Rassicurante.
Dov’è che vorresti inserirti tu?
In quale punto?
Come pensi di gettare disordine e scompiglio?
Qual è il tuo piano?
Perché credi che io abbia voglia di ricominciare?
Ho già rischiato, perso la mia battaglia, chinato il capo alla resa, e tu?
Quali promesse hai da non mantenere?)

Tuesday
7.37 a.m.
Coffee
Orange Juice
Pancake
Peanut butter
0.04 a.m.
Mustard
Bread (white)

(Mangiamo insieme. Hai scelto un ristorante tranquillo. Mi piaci quando sorridi e anche quando mi sfiori le mani… mi sembra che non ci sia altro da desiderare.
Altro a parte te.
Non riesco a deglutire. Fa caldo. Sudo. Non c’è aria. Respiro male. Un dolore diffuse all’addome. Corro in bagno. Vomito.
Ho gli occhi rossi.
Mi tremano le mani.
Ho paura.
Mi spaventi.)


Wednesday
8.09 a.m.
Coffee
04.43 p.m.
Bread (white)
Chicken (pâté)
Mayonnaise
Coke
2.43 a.m.
Haagen-Dazs (strawberry)

(Non riesco a dormire.
Non riesco a pensare.
Non riesco a calmarmi.
Mi confondi.
Passeggi nella mia testa.
Non ti curi del dolore.
Per favore, togliti le scarpe.)

Thursday
8.39 a.m.
Coffee
Bread (white)
05.20 p.m.
Lasagne (Bolognesi, burnt)
09.54 p.m.
Sushi (Japanese Take-away)
Sashimi (Japanese Take-away)
Wine blanc (French)

(La metropolitana affollata: non mi interessa.
Sono in ritardo: non mi importa.
Il mio migliore amico ha problemi col suo nuovo lavoro, mi dispiace: non riesco a pensarci per più di tre minuti.
Mi sto ammalando.
Ho bisogno di stringerti.)

Friday
6.47 a.m.
Coffee
Yogurt (natural)
7.41 a.m.
Coffee
Pancake
Orange juice
Peanut butter

(Fare l’amore nel cuore della notte ancora mezzi addormentati)

Saturday
10.16 p.m.
Wine blanc (French)
Strawberries
Potatoes
Gilt-bream
11.57 p.m.
Wine blanc (French)

(Ho voglia di scappare, invece rimango.
La tua pelle. Il tuo odore. Il tuo sapore. Il tuo viso quando ti tocco. Il respire che cambia. I tuoi occhi.
Il tuo corpo: ogni mia volontà.
L’indolenza con cui ci alziamo dal letto.
Le parole pacate. I discorsi. Le risa.
L’idea che potresti riprenderti tutto.
Ho di nuovo bisogno di vomitare.)

Sunday
11.12 a.m.
Coffee
Yogurt (natural)
Orange juice
Pancake
Bread (white)
Maple syrup
7.47 p.m.
Champagne
Oysters
Haagen-Daz (strawberry)

(Poi oggi finalmente ho capito.
Mi hai guardato.
Ho capito.
La voce insicura, leggermente incrinata per l’emozione, hai detto:
“Sembra scemo, lo so… ma certe volte il pensiero di te mi terrorizza…”
Ho capito: saremmo rimasti insieme.)

Notes:
Somebody calls it love.
(qualcuno lo chiama amore)

Il Racconto era apparso sul primo numero di MONO ed era accompagnato da un'illustrazione di Muaro Cao ancora data per dispersa.

Per quanto riguarda la dittatura, potete usare l'indirizzo mail in basso a destra per dialogare con me.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...