Ecco... se c'è un concetto che a Roma non esiste è questa particolare unità di tempo, il quarto d'ora...
Gli appuntamenti di lavoro hanno orari flessibili e variabili a seconda del caso, molto spesso vaghi: fra le quatto e le cinque, dopo le sei e mezzo, verso le due... Nessuno qui vi darà un appuntamento alle tre e un quarto o un quarto alle sette...
Il quarto d'ora semplicemente è stato abolito... vecchio e obsoleto è stato sostituito da concetti più alti e astratti, concetti che meglio descrivono la vita della metropoli.
La distanza fra un semaforo e l'altro.
Il tempo di un caffè (che non si nega a nessuno).
Il vuoto fra il tuo chiedere la valigia al deposito bagagli e il vederla lentamente apparire dietro al desk (non ho scritto consegnare non a caso, per quello c'è un aggiuntivo quarto d'ora "perché signorina qui tutti abbiamo fretta... stiamo calmi").
La fine di una grandinata.
Un breve spostamento in metro.
La pipì del cane.
"Mi vesto e scendo" (sono sempre tutti in giro per casa nudi i romani, si sa).
La fortunata ricerca di un posteggio (il tempo può variare molto in realtà, si arriva anche ai 3 quarti d'ora o alle ore intere nei casi più fortunati).
Roma è lenta e sonnolenta e priga e superficiale e tesa verso il caos...
Quando sei distante ti manca e ringrazi il cielo per la lontananza alla stessa maniera.
Quando sei distante ti accorgi di conoscerla veramente.