mercoledì 3 giugno 2009

Le mie storie

Lunedì sera quando sono tornata a casa mi è venuto da pensare alle storie che sentivo raccontare da piccola.
A mio zio Armando che era tornato a piedi dalla Polonia, che non aveva più le dita di una mano, che era stato arrestato e mandato in Australia e per tanto non era tornato.
A una vecchia zia che aspettava l'amante del marito dietro l'angolo per aggredirla e tagliarle tutti i capelli con le forbici (sembra ci sia riuscita).
Alla mia trisavola (era ancora viva quando sono nata ma dopo poco è morta, ma era ancora molto presente nei racconti di tutti) che aveva avuto ben sei mariti.
A mio nonno carpentiere, iscritto al partito comunista e che era astemio e si ubriacava ogni volta che chiudevano il tetto di una casa e festeggiavano con gli altri operai bevendo un bicchiere di vino .
Alla mia bisnonna viennese e alle sue porcellana e cuchiani d'argento che mi piaceva tanto usare da piccola.
A mia nonna e a sua sorella, al bar durante la guerra, ai loro racconti sui tedeschi e a quelli sugli ebrei, al loro non voler mai parlare troppo di certe cose.
Io sono tutte queste storie insieme, mi è venuto da pensare.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...