mercoledì 2 dicembre 2009

Faccende di casa

Bisognava fare le pulizia in casa che proprio no, non se ne poteva più che una cucina così, neanche alla mia cagna scema sarebbe piaciuta.
Allora poi, mentre pensavo a tutte le cose confuse che penso quando pulisco la casa o cucino, ho ripensato che avevo parlato con mia nonna al telefono oggi.
Mi sono ricordata una cosa che forse ora a dirla non sembra tanto importante ma per un verso che non so dire, invece per me lo è.
Quando ero piccola e non c'era ancora mio fratello, che la mia infanzia si divide tutta a prima di mio fratello e dopo mio fratello, un giorno mia nonna mi ha parlato di mio nonno. Me ne aveva già parlato forse, ma quel giorno ho fatto tante domande mi sembra. Nonno non l'avevo mai visto perché era morto prima che io nascessi.
Allora, quel giorno là, un giorno qualsiasi che parlavamo di mio nonno, ho chiesto come era nonno e mia nonna mi ha detto Vai di là, in camera... c'è una foto sulla cassettiera, quello è nonno Aristide.
Io sono andata e per la prima volta, anche se quella fotografia l'avevo vista già tante volte, che poi in realtà le fotografie erano due, ho capito che quello era mio nonno e anche che era morto.
E' stata la sola volta nella mia vita che mi è sembrato normale che le persone morissero.
Mia nonna mi aveva seguito per vedere che facevo, non voleva che fossi triste per nonno.
Penso che gli sono simpatica a mio nonno anche se non ci siamo mai conosciuti.
A me lui è simpatico perché mia nonna lo ama tanto.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...