sabato 27 febbraio 2010

Eisner, Ficarra e il cane

La presentazione di Marco è stata molto bella.
C'erano delle persone molto preparate e la biblioteca era bellissima.
Alla fine un signore molto anziano, nato nel '29, mi ha raccontato che a conosciuto Eisner e che ha un suo Spirit a casa.
Non lo ha mai venduto.
Sarà l'eredità per i suoi nipoti.
Poi tornando a casa c'era una signora tutta nascosta su un gradino di un portone che chiamava il suo cane che era poco distante su delle scale.
Ho pensato che non riuscisse a vederlo e le ho detto, E' lì il cane ma mi ha risposto che Lo so ma lo addestro che lui è cane fifone e si deve abituare... Mi cerca...
Il cane, quando gli sono passata vicino, era molto perplesso oltre che molto anziano.
Sentiva i fischi e allungava il collo ma aveva anche la coda tra le gambe e non si muoveva di un millimetro.
Stamattina mi piacerebbe essere come quel cane, avere qualcuno che continua a provarci e a crederci. Un po' come ha detto il professor Marchesi all'incontro, è difficile uscire da questo stato di cose orribili nel nostro paese, ma si può ricominciare.
Possiamo ripartire dagli asili e insegnare il rispetto per i diritti umani e farci carico, ognuno, dell'educazione dei più giovani.
Un paese con un futuro e un paese che singolarmente e comunitariamente educa le nuove generazioni a non commettere più gli stessi errori.
Un paese generativo fa come la signora con il cane, ci crede fino alla fine.
Anche se il cane è vecchio, anche se è forse la millecinquecentesima volta che ci si nasconde dietro un portone.
Anche se qualcuno, quel cane là, pensa che non sia importante.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...