lunedì 8 febbraio 2010

Le cose sempre uguali

Il Signore con il soprabito marroncino anche se per la prima volta ho notato che non è italiano.
Le mattonelle che pavimentano un piccolo spiazzo vicino a uno studio. Le ho guardata per molto tempo, tutte le settimane, almeno una decina di minuti ogni volta. Le riconosco, sono sempre le stesse identiche.
Il traffico sotto casa il sabato mattina.
I dolci con le mele.
Il giardino dei miei nonni.
La luce sul terrazzo nelle giornate di sole.
La pianta con i fiori bianchi.
I piccioni che cercano di rubare il cibo della Cagna Scema.
Il mare.
I gabbiani che si spingono nell'entroterra.
La fila in posta e le lamentele delle persone.
I vecchi in fila fuori prima che la posta apra.
Le due fioraie olandesi, madre e figlia, che hanno un chiosco bellissimo e sono sempre gentili quando compri le piante.
L'odore della parte riscaldata (tipo serra) del negozio di fiori.
Le lumache che hanno invaso il terrazzo e il quartiere da un paio di anni e che hanno cominciato a farmi paura perché sono tantissime.
La faccia delle due nonne quando gli regali delle piante.
Il modo di ridere un po' sì e un po' no di mio nonno, con un'espressione che se non fosse tuo nonno penseresti subito che ti prende in giro.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...