Il Signore della Bacheca si chiamava Giordano e aveva i capelli tinti di biondo.
Sembrava totalmente capace d'intendere e di volere e non aveva fatto nessuna domanda difficile a Matilde!
Giordano avrebbe rimesso tutte le cose al loro posto. Si fece raccontare del laboratorio mentre cercava le puntine per appendere la locandina.
Era curioso e interessato.
Bene!
Matilde era contenta, avrebbe potuto non odiare così tanto i vecchi e si sentiva disposta a ritrattare tutte le cose tremende che aveva pensato in quelle ultime tre ore e venticinque minuti.
Compresi modi cruenti e raccapriccanti con cui perpetrare un omicidio multiplo.
Non si può dire di preciso cosa accadde dopo.
Forse fu un eccesso di zelo o semplicemente la solita Italia con le sue lobby di potere e le sue gerarchie occulte.
Giordano disse che forse le Signore del Cucito potevano essere interessate, che Matilde avrebbe potuto fare con loro una lezione di prova, che giovedì sarebbe stato l'ideale.
Andarono nel cortile a cercare la Gentilissima Signora Caterina.
Piena di sorrisi e di ori sparsi ovunque sul corpo, la Gentilissima Signora Caterina, ascoltà tutto e annuì molto.
Smise d'annuire quando Giordano nominò il Cucito e tutte le sue Piccole Sartine.
Matilde divenne il male assoluto. Il nemico da combattere e sconfiggere.
Se le Piccole Sartine si mettevano in testa di raccontare le loro storie sarebbe stata la fine!
Dopo chi le faceva tornare con l'ago in mano e la testa china?
No, no, non si poteva fare.
Mi dispiace ma no. E' meglio che non perde il suo tempo. Mi dispiace ma qui non interessa a nessuno.
Giordano abbassò la testa sconsolato.
Era desolato, sinceramente dispiaciuto per la sorte di Matilde ma se La Regina delle Piccole Sartine diceva meglio di no, era meglio di no.
Giordano le passò la locandina e tenne le puntine per sè.
Matilde aveva perso.
Uno a zero per il Club del Cucito.
(FINE)