giovedì 26 novembre 2009

La guerra dei bottoni

Ieri ho pensato delle cose orribili su questa città.
C'era questo cielo grigio, c'è da giorni il cielo grigio, e la nebbia e della condensa fredda che ti scende sul viso e sui vestiti.
Sono uscita piena di buoni propositi per comprare dei bottoni e mi sono sentita rispondere cose assurde del tipo Questa è una merceria, qui i bottoni non li abbiamo, è roba da bassa merceria oppure I bottoni non li vende quasi più nessuno ormai, perché le servono dei bottoni?
Perché dovrei comprare dei vestiti nuovi quando basta cambiare dei bottoni signori ricchi bottegai di provincia?
Mi han detto comunque che in Via San Felice ancora ne vendono e oggi o domani andrò lì.
Si comincia così, a non vendere più bottoni e poi si arriva chissà dove.
A casa mia mamma e le mie due nonne avevano tutte la scatola dei bottoni e io mi divertivo a guardarci dentro da piccola e a scegliere quelli più belli o a disporli in ordine per colore sul tavolo.
Da oggi ci sarà una scatola di bottoni anche in casa nostra.
Non butterò più un abito senza avergli prima tolto i bottoni.

L'autre

L'autre est toujours plus riche, intelligent, beau, séduisent que moi. Mieux élevé, hébergé, habille, employé. L'autre est...